Pierluigi Bersani pensa che un suo ritorno nel Pd sia fattibile. Dopo essere stato cacciato in malo modo da Renzi nel 2015 nell’era della “Rottamazione”, ora è pronto a rientrare nella stagione più aperturista che guarda ad un campo largo.
“Rientro nel Partito democratico anche domani mattina a patto che si dia il profilo di una moderna sinistra di combattimento”, dice a La Stampa l`ex segretario, Pierluigi bersani, ora in Articolo Uno.
“Tutto quello che stiamo vedendo, anche negli ultimi giorni, conferma che in Italia c`è uno spazio oggettivo per una grande forza laburista” e serve “un’ iniziativa per richiamare gente che ha perso il nostro segnale radar e che può essere recuperata solo assumendo un’ identità”. E Bersani lancia un appello a Enrico Letta: “A lui chiedo di impegnarsi su quattro punti: una legge sulla rappresentanza, la contrattazione e il salario minimo; un intervento per sfoltire i contratti di precarietà e far utilizzare alle imprese lo strumento della formazione-lavoro; una legge sulla parità salariale uomo-donna; la previsione di un obbligo di formazione in tutti i contratti di lavoro”.
“Se Letta fa suoi questi quattro punti, noi ci stiamo domani mattina” e “per farmi rientrare più contento potrebbe aggiungere una decente riforma fiscale” con “aliquote progressive alla tedesca, generalità dell’ imposizione, a parità di guadagni e tasse, e una seria lotta all’ evasione fiscale”, sottolinea. E sulla partita del Colle abbiamo assistito a “una zingarata, allo spettacolo di un’ orchestra felliniana ma poi, come capita in molte vicende italiche, alla fine si fanno scelte responsabili”.
Argomenti: enrico letta