Due o tre cose i primi cinque scrutini le hanno dette. La destra è un’armata brancaleone peggio della sinistra che non c’è. Salvini è un vero disastro come kingmaker e come leader. Se toccasse a lui e alla Meloni guidare il Paese saremmo nella cacca come e più dell’elezione in corso.
Con la strategia del paracarro del Pd non solo non ci si muove ma prima o poi qualcuno ti viene addosso. Letta e Conte sono la coppia improbabile di un improbabile e indefinibile centrosinistra: più che il nuovo Campo largo, un campo di patate come appeal, iniziativa e visione.
Mentre si evoca la Terza Repubblica, semmai Presidenziale, nei talk show spopolano i Cirino Pomicino, Mastella, Martelli, Intini, star della Prima. E Casini, che è in Parlamento da 38 anni e ha passato ormai tutto quanto l’arco costituzionale, viene evocato come male minore.
In questa situazione chi vuol bene a questo disgraziato e meraviglioso Paese non può che auspicare la permanenza al Colle di Mattarella, nonostante tutte le buone e fondatissime ragioni che lo spingono a cercare di scappare il più lontano possibile. Diversamente, io speriamo che me la cavo.
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