Il bonus psicologico e la politica italiana che continua a non considerare la salute mentale come quella fisica
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Il bonus psicologico e la politica italiana che continua a non considerare la salute mentale come quella fisica

Ieri, al question time della Camera, è stato chiesto a Speranza se e in che modo si potrà investire maggiormente sulla salute con un contributo per il sostegno psicologico che abbiamo tutti e tutte visto in difficoltà in questi due anni di pandemia.

Il bonus psicologico e la politica italiana che continua a non considerare la salute mentale come quella fisica
Psicologo, terapista
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13 Gennaio 2022 - 14.09


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di Andrea Moi (psicologo)

Stiamo vivendo un’epoca senza precedenti. Due anni di pandemia ci hanno messo davanti ad una realtà importante: il disagio psicologico non è stato attenzionato come avrebbe meritato.

Lo stress legato ai lockdown, alla perdita del lavoro, alla carenza di cure specialistiche, alla presenza di minori in casa ha presentato un conto salato: il burnout.

La politica in questo è stata disattenta, prestando sempre più spesso attenzione a piccoli supporti materiali (per carità, anch’essi importantissimi) ma non prestando la dovuta attenzione al benessere psicologico, considerato una “costola minore” del benessere fisico.

Una ultima prova di questo è stata data dalla cancellazione del bonus psicologico di 50 milioni per supportare le famiglie dopo due anni di pandemia (che molti hanno definito “psicopandemia” o “sindemia”, per le connessioni multidisciplinari tra le varie patologie).

Ieri, al question time della Camera, è stato chiesto a Speranza se e in che modo si potrà investire maggiormente sulla salute con un contributo per il sostegno psicologico, “che non è in competizione, ma in raccordo a sostegno dello sforzo del Servizio Sanitario Nazionale”, che abbiamo tutti e tutte visto in difficoltà in questi due anni di pandemia.
Speranza risponde, tra le altre cose, che “la salute mentale è rilevante quanto la salute fisica”. Già fare questa differenza però è indice che si stia parlando di due cose diverse che vanno in parallelo.

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Il modello che ci ha suggerito Engels nel 1977, che deriva proprio dalla dichiarazione del 1946 dell’OMS, ci pone di fronte ad una realtà accettata dalla comunità scientifica: quando si parla di salute non ha senso la divisione tra bio e psico. E anzi (e questo periodo ne è stato un freddo testimone), rientra in questa definizione anche la componente sociale.

Il modello Bio-psicosociale ci suggerisce che la Salute ha tre componenti principali e nessuno di questi prevale sull’altro: la componente organica (bio), la componente psicologica e la componente sociale. Questo però il mondo della politica non sembra averlo ben compreso.

Posso citare anche l’esempio della Regione Sardegna che, nell’ottobre scorso, aveva espresso il desiderio di abrogare il Dipartimento di Psicologia delle Cure Primarie (DPCP), in piena epoca covid.
Ora io vorrei capire quale sia la logica, non dico di non implementare o di investire gran parte delle economie, ma addirittura di chiudere un Dipartimento di Psicologia delle Cure Primarie durante una sindemia come quella che stiamo vivendo. Una pandemia che ha effetti su altre patologie, che aumenta il fattore di rischio, specialmente psicologico.

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Un servizio di prossimità che possa garantire a tutte le età e per tutti i bisogni deve essere una priorità per il legislatore. Così come lo psicologo di base in affiancamento al medico di base o un contributo economico per chi non può accedere ai servizi poiché intasati o fermi per vari motivi.
Quando si investe sulla salute psicologica si registra anche un forte risparmio della spesa pubblica, è evidente a tutti e a tutte.

Grazie al lavoro di alcuni/e questa decisione è stata ribaltata e il 27 ottobre si è deciso di fare resistere questo servizio. Iniziamo a parlare di Salute includendo tutte le sue componenti, e non frammentandola in salute fisica e/o psicologica e/o sociale, solo allora inizieremo a derivare tutti i ragionamenti politici da un corpus teorico che rispetta tutta la natura umana, e non solo una parte.

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