Tajani continua a 'minacciare' gli italiani: "Non accettiamo veti su Berlusconi al Quirinale"
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Tajani continua a 'minacciare' gli italiani: "Non accettiamo veti su Berlusconi al Quirinale"

Il coordinatore di Forza Italia dopo il vertice della destra insiste nel volere un condannato presidente della repubblica

Tajani continua a 'minacciare' gli italiani: "Non accettiamo veti su Berlusconi al Quirinale"
Antonio Tajani
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24 Dicembre 2021 - 10.46


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Una minaccia politica, come altro vogliamo chiamare la candidatura di un condannato che solo ieri ha visto un suo amico (Tarantini) condannato per vicende di prostituzione e che, stando alle motivazioni della Cassazione, andava freneticamente cercando donne da portare a Berlusconi per sollazzare like sue serate sperando così di avere favori in cambio.

Che da presidente del Consiglio ha fatto leggi ad personam in pieno conflitto di interessi per garantire i suoi interessi prima di quelli degli italiani, che ha il suo braccio destro condannato per mafia, che da una sentenza della Cassazione è indicato come a capo di una azienda che ha pagato la mafia per mettersi al sicuro.
Oltre alle pagliacciate internazionali e alla Ruby nipote di Mubarak.

Invece a destra insistono: 

“Passo importante, nel centrodestra decideremo tutti insieme. Su Berlusconi non accettiamo veti”.

Così Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia assicura che dal vertice del centrodestra è uscita una notizia “importantissima”. 

“Abbiamo ribadito e rinnovato l’impegno comune per un’alleanza solida e coesa: tutte le tappe da oggi in poi che ci porteranno all’elezione del prossimo capo dello Stato saranno concordate e decise insieme – ricorda – . La strategia, il nome che proporremo, non ci vedrà divisi, in nessun caso”.

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Sui tempi spiega “Ne parleremo a gennaio. Faremo le riunioni per l’elezione dei delegati, altro passaggio importante, poi si deciderà chi è il candidato”. Sollecitato sul nome di Berlusconi dice: “Io credo che su Berlusconi si possa eccome formare un fronte ampio. Lui non è solo il leader di un partito, è l’uomo di Stato che si è impegnato ad anteporre l’interesse nazionale a quello di parte, non solo favorendo la nascita del governo Draghi, ma offrendo collaborazione istituzionale anche quando eravamo all’opposizione del governo Conte”.

Per Tajani quella del cavaliere non è una candidatura divisiva:”Berlusconi non ha ancora deciso quello che farà, vedremo a gennaio. Ma non è accettabile che si pongano veti, con i veti non si va da nessuna parte, sarebbe un errore istituzionale gravissimo. E poi come funziona, che per il Pd Forza Italia e il suo leader vanno bene per sostenere il governo Draghi ma sono impresentabili per altri incarichi?”.

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