Annunciate le dimissioni da consigliere comunale di Roma di Carlo Calenda che fa l’ennesimo passo indietro: “Avevo detto che se non fossi stato eletto sindaco me ne sarei andato dal consiglio comunale, per lasciare spazio a questo ragazzo molto in gamba che ha coordinato tutto il programma – ha detto il leader di Azione a Radio Capital -. Poi c’è stata un’alzata di scudi ed io ho provato un po’ a stare in consiglio comunale però non riesco a fare un lavoro serio perché non è compatibile con il fare anche l’eurodeputato. Quindi lascerò il posto a Francesco Carpano, un ragazzo che non vede l’ora di fare questo dalla mattina alla sera e mi sembra più serio”.
Calenda dovrebbe formalizzare le dimissioni nelle prossime ore. “Mi dimetterò? Sì – ha ribadito – c’ho provato ma è tutto organizzato in modo assurdo. Ti avvertono delle riunioni con pochissimo anticipo. È un lavoro che, per farlo, devi dedicargli il 100% del tuo tempo”.
Nell’intervista Calenda ha rivelato di essere rimasto stupito dal modo di lavorare in consiglio comunale. “Io con tutta franchezza ci sono andato” in aula Giulio Cesare – ha detto -. Ho commentato le linee guida di Gualtieri, ho partecipato alle prime votazioni però non avevo mai sperimentato nella mia vita una cosa simile: la prima volta che sono andato sono arrivato all’orario stabilito ed eravamo in quattro. Premesso che lavorare così è sbagliato in assoluto ma sicuramente non lo può fare chi è un segretario di partito e un europarlamentare”.
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