La Lega continua a parlare di elezione del Presidente della Repubblica con una manovra da approvare e Omicron che incalza.
”Non accetteremo compromessi, vogliamo un patriota. Il patriota è colui che ama la terra dei padri, e dunque mi sta bene”.
Lo dice al Corriere della Sera Lorenzo Fontana, vicesegretario della Lega, secondo cui il candidato ideale al Quirinale sarebbe ”soprattutto una persona autorevole e super partes per quanto possibile. Ovvio che Mario Draghi sceglierà quello che meglio ritiene e dire di no a lui sarebbe difficile. Detto questo, personalmente penso il contrario: e cioè che in un momento così delicato il presidente debba restare a Palazzo Chigi. Tutto diventerebbe assai più difficile. Anche per questo è così importante il lavoro che Matteo Salvini sta facendo”. Il leader della Lega, secondo Fontana, ”sta davvero cercando di costruire un consenso il più vasto possibile ascoltando la posizione e le aspettative di ciascuno. Del centrodestra, che ovviamente nella partita per il Quirinale dovrà essere compatto. Ma non solo. La Lega si dimostra matura e vuole essere centrale nell’elezione del presidente. Silvio Berlusconi è il padre nobile della coalizione in cui militiamo da 30 anni. Il problema sono i voti: per eleggerlo ne servono più di quelli del solo centrodestra. E non farebbe bene neanche a lui se noi cercassimo di imporre il suo nome. Detto questo, se lui volesse, la Lega non gli farebbe mancare i suoi voti”.
Allo stesso tempo, prosegue il numero due della Lega, ”credo che comunque non si possa prescindere dal centrodestra: questa volta non potrà accadere. In Parlamento l’area che guarda a noi è più vasta di quella dei partiti del centrodestra. C’è una parte del gruppo Misto, persone la cui estrazione è la nostra. Quanto a Renzi… Beh, sì. Italia viva è il partito a noi più vicino sull’arco costituzionale. Diciamo che sfiora il centrodestra, ecco… Detto questo è importante interloquire con tutti. Per esempio ritengo che conoscere l’opinione di Conte sia giusto, rappresenta la prima forza in Parlamento. Quanto al ruolo della Lega nel governo, il punto è sempre quello di riuscire a incidere. Vedere che nel lavoro del governo ci sia anche il programma della Lega. Già oggi, diciamolo pure, è un lavoro che costa fatica. Però, anche nelle discussioni sulla manovra e non solo, questo si vede: taglio delle bollette, la battaglia per la rottamazione, le norme sulla disabilità e le nostre proposte su energia e nucleare. Il lavoro della Lega al governo è importante e guarda al futuro”.
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