Bonaccini avvisa (ancora) il Pd: "Il voto delle comunali non è trasferibile sulle elezioni politiche"
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Bonaccini avvisa (ancora) il Pd: "Il voto delle comunali non è trasferibile sulle elezioni politiche"

Il presidente della regione Emilia Romagna sa quali sono le sfide che attendono il suo partito e rilancia: "C'è lo spazio per vincere e battere la destra"

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26 Ottobre 2021 - 10.58


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La vittoria del centro sinistra alle elezioni comunali del 3 e 4 ottobre non deve trarre in inganno.
Nel centrosinistra “guai a pensare” che la vittoria alle amministrative “sia trasferibile alle politiche: prenderemmo una grande cantonata”. 
A mettere in guardia il Pd e la coalizione è Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, ospite questa mattina ad ‘Agorà’ su Raitre. Alle ultime elezioni, sostiene Bonaccini, è stata in particolare “la destra a pagare prezzo all’astensionismo. 
Hanno scelto da Roma i candidati nelle città, spartendoseli e con poco radicamento sui territori. In questo il centrosinistra ha dimostrato più vitalità”.
In particolare, sottolinea Bonaccini, “l’ha pagata la Lega, perchè Matteo Salvini ha rincorso Giorgia Meloni tutti i giorni e ha fatto lo stesso errore che fece il Pd coi 5 stelle alcuni anni fa: quando la gente vota, tra l’originale e la fotocopia, sceglie sempre l’originale. E quindi ha scelto Meloni”.
Però, avverte il governatore, “sono cicli. Guai nel centrosinistra pensare che questo voto meraviglioso sia trasferibile alle politiche: prenderemmo una grande cantonata”. Per il centrosinistra, però, c’è comunque “un grande spazio davanti per vincere davvero le prossime elezioni, perchè questa destra andrà più verso Meloni che Salvini e sarà più sovranista, con qualche tratto anche antieuropeista. Quindi si apre uno spazio per tanta gente che prima di andare verso una destra così ci pensa cento volte”. 
Bonaccini rilancia quindi l’idea del campo largo del centrosinistra, compresi i 5 stelle, i renziani e i calendiani. “Al di là dei nomi- sostiene il presidente- sono gli elettori che hanno dimostrato di saper stare insieme. 
L’M5s dovrà decidere cosa fare, ma se la strada di Conte è quella di un movimento europeista e progressista, per me sono alleati naturali”. Secondo Bonaccini, però, il punto è “mettere insieme un programma che coinvolga anche la parte moderata del Paese, quella che con questa destra non ci andrà mai. Le cose cambiano rapidamente, l’importante è fare alleanze sui programmi e non a tavolino, perchè sarebbe una presa in giro per i cittadini”.

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