Anguillara Veneta vuole conferire la cittadinanza al fascista Bolsonaro, l'ira del Pd

Il Consiglio comunale della cittadina, in provincia di Padova, voterà per conferire la cittadinanza onoraria a Jair Bolsonaro. Vanessa Camani, consigliera regionale democratica, non ci sta: "Bolsonaro è un razzista, misogino e negazionista"

Jair Bolsonaro
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21 Ottobre 2021 - 15.50


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Il 25 ottobre, il Consiglio comunale di Anguillara Veneta, in provincia di Padova, voterà per conferire la cittadinanza onoraria a Jair Bolsonaro.
La cosa non piace alla consigliera regionale democratica Vanessa Camani, che parte all’attacco.
“Bolsonaro è un razzista, misogino e anche negazionista. Non c’è un solo motivo valido per essere orgogliosi di lui e conferirgli la cittadinanza onoraria di Anguillara Veneta”. E tra l’altro “proprio oggi una commissione d’inchiesta del Senato chiederà che venga accusato di crimini intenzionali per la gestione nazionale della pandemia di Covid-19: Bolsonaro ha ritardato per mesi l’avvio della campagna vaccinale promuovendo invece cure alternative dall’efficacia non testata, come l’idrossioclorichina e in più di un’occasione ha minimizzato il pericolo del virus che ha fatto strage soprattutto tra le popolazioni indigene”. Eppure un certo fascino su parte della politica veneta lo deve esercitare, dato che già al momento della sua elezione c’era chi “esultava con uno striscione fuori da palazzo Ferro Fini”, e lo definiva “ambasciatore del valore dei veneti nel mondo”, nonostante all’epoca si fosse distinto per “elogi alla dittatura militare, per il disprezzo e le offese a donne e omosessuali, le minacce di incarcerare i rivali politici, a cui si sono poi aggiunte le grottesche accuse alle Ong per gli incendi che hanno devastato l’Amazzonia”. Insomma, “davvero le sue origini possono prevalere su questo campionario di orrori?”, chiede retorica Camani.
La reazione del Pd
L’idea di conferire la cittadinanza onoraria al presidente del Brasile Jair Bolsonaro è “un oltraggio inutile e fuori tempo massimo”.
Questo il commento del segretario regionale del Partito democratico Veneto, Alessandro Bisato, in merito all’iniziativa del Comune padovano di Anguillara Veneta. “Come quel soldato giapponese sull’isoletta del Pacifico ignaro della fine delle ostilità, così l’amministrazione del comune padovano non legge il tramonto del populismo. Peggio, spinge per un riconoscimento pubblico a un politico misogino, allergico alla democrazia e ai diritti civili, negazionista sul Covid e antivax dichiarato. Grazie alle politiche di Bolsonaro i brasiliani oggi sono più poveri, meno sicuri e in preda al Covid. Tanto è vero che è ancora uno dei pochissimi Paesi con restrizioni speciali per gli spostamenti e resta di fatto isolato rispetto al resto del mondo”, evidenzia Bisato. “Non ci sono ragioni umanitarie, economiche, scientifiche per riconoscere al presidente del Brasile la cittadinanza di un qualsiasi Comune italiano o veneto. Mi spiace e molto, per i cittadini di Anguillara Veneta. Davvero non si meritano questa sciocchezza”, conclude. 
Sandonà, senza ritegno, attacca la Camani: “Dovrebbe ricordare che si tratta di un presidente eletto dal popolo”
“Le accuse rivolte dalla collega Vanessa Camani al presidente del Brasile Jair Bolsonaro sono decisamente esagerate. La consigliera dovrebbe ricordare che stiamo pur sempre parlando di un presidente eletto dal popolo e che ha un grande seguito in Brasile”.
Così il consigliere regionale veneto Luciano Sandonà (Zaia presidente), risponde alla consigliera democratica Vanessa Camani, che oggi si è scagliata contro l’idea del Comune di Anguillara Veneta di concedere la cittadinanza onoraria a Bolsonaro. “Il conferimento della cittadinanza onoraria da parte del Comune di Anguillara Veneta non vuole essere un giudizio sul suo operato, ma un rimarcare il legame del presidente di uno degli Stati più abitati del pianeta con il Veneto, in rappresentanza dei discendenti dei tanti migranti che, nel corso del secolo scorso, hanno lasciato la nostra terra. Non sta a noi dare giudizi”, aggiunge Sandonà, che nel 2018 fu tra i consiglieri regionali veneti che si fecero fotografare davanti a palazzo Ferro Fini con uno striscione in cui si complimentavano con l’allora neoeletto presidente del Brasile, definendolo un “orgoglio veneto”.

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