Un’arringa ai fascisti. Perché le stupidaggini di Durigon hanno un senso se si considera che a Littoria (così al tempo di Mussolini si chiamava Latina) la pancia fascista resiste da tempo e non a caso da queste parti c’è chi rimpiange il regime.
Così, mentre si parla di sciogliere i gruppi fascisti, mentre tutti fanno a gare a dire che il fascismo non c’è più il capo della Lega, già amico e frequentatore di fascisti, ha lanciato il solito messaggio subliminale che perfino l’ultimo degli imbecilli capirebbe.
“Chi si vergogna del nostro passato non fa un buon lavoro per il futuro, guai a chi rinnega le proprie origini, il proprio nome, le proprie tradizioni”.
Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a Latina a un’iniziativa elettorale insieme agli altri leader del centrodestra, Giorgia Meloni e il coordinatore di Fi Antonio Tajani.
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