Zaia smentisce (ma non convince): "La Lega è unita intorno a Salvini"
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Zaia smentisce (ma non convince): "La Lega è unita intorno a Salvini"

Il presidente della regione Veneto: "Una Lega di governo e una di lotta? Sono due anime complementari"

Luca Zaia
Luca Zaia
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2 Ottobre 2021 - 11.23


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Il momento all’interno della Lega dopo le vicende che riguardano Luca Morisi, non è dei più semplici.

Luc Zaia sembra voler gettare acqua sul fuoco, ma lo fa in modo poco convinto, come se non ci credesse neanche lui.

“Si dice che esisterebbero due Leghe, una di governo e una di lotta, ma in realtà si tratta di due anime complementari che hanno sempre convissuto. Ci sono ricostruzioni giornalistiche fantasiose che vogliono dipingere una Lega divisa, spaccata… Mi spiace per loro ma noi siamo compatti. La Lega è una soltanto e ha il suo segretario”.

 Lo afferma il presidente della regione Veneto, Luca Zaia.

“In un grande partito è normale, direi fisiologico, che ci siano vedute e sensibilità diverse. La linea – aggiunge Zaia riferendosi ai vaccini e al Green pass – l’abbiamo definita nei cinque punti dei governatori insieme al segretario. Punto. Noi sosteniamo un governo che somiglia a quello di national unity di Winston Churchill: sarebbe stato più comodo restare fuori. Invece noi stiamo dentro per senso di responsabilità verso il Paese”.

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Sulla gestione delle quarantene “ci vuole buon senso. Se su un aereo c’è un contagiato non si mandano in quarantena tutti i passeggeri, ugualmente se in classe c’è una persona infetta non si può imporre a tutti la didattica a distanza, dobbiamo evitare le quarantene collettive. Perciò è stato realizzato un gruppo di lavoro nazionale con l’obiettivo di elaborare nuove linee guida. La quarantena indiscriminata per tutti è una cosa illogica e sbagliata, i nostri ragazzi hanno già pagato un prezzo troppo alto”.

“Io il Green pass l’ho sempre concepito come uno strumento a termine, per il tempo che serve. Le ospedalizzazioni sono in diminuzione, in Veneto le terapie intensive sono quasi deserte. Ci sono comparti che soffrono, penso al mondo delle sale da ballo che in Veneto impiegava 22mila dipendenti. Le discoteche vanno riaperte, rispettando i protocolli di sicurezza e facendo lo screening dei ragazzi nei locali. Meglio ballare in discoteca che nelle piazze o nei locali clandestini”, conclude Zaia.

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