Salvini e il vittimismo: "Luca Morisi capro espiatorio per colpire me"
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Salvini e il vittimismo: "Luca Morisi capro espiatorio per colpire me"

Il leader della Lega domanda: "Se uscirà, come sono convinto, che non ha commesso alcun reato, chi gli restituirà la dignità?"

Morisi e Salvini
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28 Settembre 2021 - 09.45


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Ora parte con il vittimismo: “Mi dispiace, non per me, ma quando prendono come capri espiatori e vittime sacrificali altre persone. Io non faccio politica così.

Io non godo dei problemi degli avversari. Li voglio sconfiggere lealmente sui progetti”.
Lo ha detto il leader della Lega, Matteo Salvini, a margine di un sopralluogo all’ex Macello di Milano, a proposito della vicenda che vede coinvolto il suo ex responsabile dei social, Luca Morisi. “Io ho le spalle larghe e non sono un complottista ma il fatto che a reti unificate e a partiti unificati l’unico avversario siano Salvini e la Lega mi dice che siamo sulla strada giusta” ha aggiunto

Stamattina Matteo Salvini, dopo la difesa del suo braccio destro dei social, Luca Morisi, ha preso di petto la questione scaricando, come al solito, la colpa sugli altri, in particolare sui media.
“Sono dispiaciuto della schifezza mediatica che condanna le persone prima che sia un tribunale a farlo”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, sull’indagine che coinvolge l’ex responsabile della sua comunicazione social, Luca Morisi, per supposta cessione di sostanza stupefacente.
“Non conosco la vicenda”, ha detto, “Luca è una gran brava persona”. “Se uscirà, come sono convinto, che non ha commesso alcun reato, chi gli restituirà la dignità?”.
Non una questione politica, ma una ragione di opportunità ha portato Luca Morisi a lasciare l’incarico di gestore della “Bestia”, dopo aver curato per anni l’immagine sui social di Matteo Salvini. È indagato dalla Procura di Verona per cessione di stupefacenti.
“Questioni personali, non c’è un problema politico” aveva detto ancora ieri il leader della Lega. L’inchiesta è stata avviata dopo la denuncia di Carabinieri che hanno perquisito la sua cascina a Belfiore, paesino in provincia di Verona, e trovato alcune dosi di droga.

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