Ora fa l’eroina dei diritti civili, “Non potevo continuare ad ignorare il malessere mio e di tante donne e uomini del partito davanti allo scempio delle scelte liberticide del governo Draghi”.
Non nasconde la scelta difficile (“l’addio alla Lega è certamente sofferto”), ma – Francesca Donato, ormai ex europarlamentare del Carroccio, spiega di “aver preso atto che nonostante le resistenze di Matteo Salvini è prevalsa la linea di Giorgetti e dei governatori”.
Ora Donato, paladina della libertà di scelta sui vaccini e contraria al green pass, guarda avanti: “Ho scelto una strada di libertà che so già non sarà semplice: la mia battaglia per il riconoscimento delle libertà fondamentali, contro l’obbligo vaccinale e il certificato verde comporta attacchi personali spesso anche violenti”.
“So però che non sono sola – ha continuato la Donato – in tanti dentro e fuori la Lega la pensano come me e lavorerò per dare voce a questa parte del Paese che il mainstream liquida come no-vax ma che in realtà è fatta da gente libera che pensa con la propria testa”, fa sapere, spiegando che continuerà a farsi sentire. Ma per ora, sollecitata sul punto, spiega che non ci sarà un cambio di casacca:
“Riconosco a Fratelli d’Italia e a Giorgia Meloni una coerenza che è frutto della scelta di non entrare nel governo Draghi, tuttavia un mio ingresso in Fdi non è all’ordine del giorno: non cerco un posizionamento ma voglio esprimere una posizione”.
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