Ormai dovrebbe essere un’ovvietà. Non c’è che un modo per sconfiggere il Covid. Vaccinarsi tutti. C’è chi rema contro, ma anche questa è un’ovvietà. I No Vax sono sempre esistiti. E adesso sono diventati un comodo autobus politico per fascisti di ogni risma.
Negli Stati Uniti, il presidente Joe Biden ha appena perso la pazienza. Sta rapidamente introducendo l’obbligo al vaccino a livello federale.
Perché noi non facciamo lo stesso?
Perché il governo Draghi si basa sulla maggioranza politica più eterogenea e surreale che si sia mai vista e al suo interno Matteo Salvini dichiara un giorno sì e l’altro pure che il via libera al vaccino dovrà passare sul suo cadavere.
Bene. Si presenta un’occasione unica per dire a Salvini dentro o fuori. C’è una palla ferma sul dischetto del calcio di rigore. Cosa aspetta Enrico Letta a calciarla? Perché non lo fa? Perché continua a minacciare e ad ammonire senza agire mentre il PD si allontana in cielo come un aquilone sfuggito di mano?
Enrico Letta probabilmente esita perché non vuole entrare in conflitto con Maurizio Landini della CGIL che giustamente si batte per il tampone gratuito ai lavoratori che non sono vaccinati.
Ma dove sarebbe il conflitto? Landini fa il suo mestiere e lo fa benissimo. Anche Enrico Letta dovrebbe fare lo stesso. Questo è il senso della dialettica politica che abbiamo totalmente smarrito. Restare immobili per non scontentare nessuno pretendendo che questo sia l’unico modo per tenere unita la sinistra è l’eterno errore che la condanna alla sconfitta.
La rivoluzione è come la bicicletta, se non si pedala cade. Lo diceva il grande ciclista Eddie Merckx, per bocca di Louis De Funès, uno straordinario comico francese. Ma è una verità sacrosanta.
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