Salvini sul vaccino: "Per mia scelta lo farò a brevissimo" (da quanto tempo lo dice?)
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Salvini sul vaccino: "Per mia scelta lo farò a brevissimo" (da quanto tempo lo dice?)

Il leader del Carroccio: "Oggi ho sentito l'assessore della Puglia che dice di vaccinare tutti i ragazzini dai 12 anni in su: amico mio, fermo lì. Il 95% dei morti è sopra i 60 anni"

Matteo Salvini
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20 Luglio 2021 - 09.46


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In molti hanno percepito nel vaccino una soluzione ad un problema e in altrettanti, invece sostenuti da una politica di destra volta a preservare no vax e complottisti, hanno trovato nel vaccino il vero grattacapo.
Matteo Salvini che ha scovato nei mesi sempre il tempo di propagandare su qualsiasi cosa, dall’immigrazione, al ddl Zan passando per la Nazionale azzurra a Euro 2020, non ha mai parlato di vaccini: addirittura ancora non ha ricevuto nemmeno la prima dose.
“Farò per mia scelta il vaccino a brevissimo”. Così Matteo Salvini ospite di ‘Quarta Repubblica’ su Retequattro.
“La scienza però sono numeri, dati – ha sottolineato – Oggi ho sentito l’assessore della Puglia che dice di vaccinare tutti i ragazzini dai 12 anni in su: amico mio, fermo lì. Il 95% dei morti è sopra i 60 anni, il virus colpisce chi è più fragile. Mancano 2,5 milioni di over 60” da vaccinare, “bisogna consigliare questi signori: ‘Vaccinati, non ti obbligherò mai. Ma ti conviene vaccinarti’. Dai 60 anni in su è sicuramente conveniente vaccinarsi, il vaccino dai 70 anni in su salva la vita”.
“Dai 20 anni in giù i morti per Covid dall’inizio del disastro sono 24 – ha detto Salvini – le reazioni avverse” al vaccino “sono migliaia. Mio figlio ha 18 anni, è libero di fare quello che vuole: se guardo i numeri, non rischia la terapia intensiva. Può contagiare qualcun altro? Se io mi vaccino e sono coperto e i miei genitori sono vaccinati e coperti, mia figlia di 8 anni può andarli a trovare, se è come ce l’hanno raccontata. Se poi il vaccino non copre, è un altro paio di maniche, ma io mi fido”.
“Molti nel Pd tengono alla mia salute e chiedono quando mi vaccinerò. Farò un gesto spontaneo, firmerò un foglio come 35 milioni di italiani e mi assumerò la responsabilità per quello che succede”, ha affermato facendo riferimento al consenso informato. “Lo Stato dice a me, Matteo Salvini, ‘tu lo devi fare’ ma sono io a dovermi prendere la responsabilità” per eventuali effetti del vaccino. “Se qualcuno non fa” il vaccino “non posso rinchiuderlo in casa”.
Capitolo green pass, che dovrebbe essere sul tavolo della cabina di regia già mercoledì: “Se vogliamo usare questo pass per i grandi eventi e gli stadi, i concerti, il Gp di Formula 1, va bene. I servizi essenziali, come l’autobus o l’unico negozio nel paese, no. Ci sono tanti italiani che non possono vaccinarsi: cosa facciamo, non vanno sull’autobus o non vanno a lavorare? Non scherziamo… Ad ora, 19 luglio, i letti occupati in terapia intensiva sono 162 su 8400 posti: il 2%. Se malauguratamente aumentassero i ricoveri in terapia intensiva, dovremmo correre ai ripari. Ma con 98 letti liberi su 100, per fortuna, parlare di chiusure, coprifuoco, zona arancione senza nessun motivo scientifico significa far male all’Italia”.
“Io – ha detto ancora ancora – faccio un discorso di vita reale: 27 milioni di italiani hanno avuto la seconda dose, a settembre saranno 30-32 milioni. Se stabiliamo che serve il green pass per fare la spesa o per prendere l’autobus, impediamo la vita a metà degli italiani. Del green pass parleremo da ottobre in poi. Come fai a fare un green pass che esclude la metà dei cittadini? Come fai a farlo partire adesso? Era nato per gli spostamenti da nazione a nazione, non per impedire di andare da Roma a Firenze. Non si possono stabilire restrizioni quando metà degli italiani non possono avere i requisiti”.

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