La paura che Fratelli d’Italia, e i partiti del centrodestra, ha fatto passare nelle ultime settimane è quella di un indottrinamento nelle scuole, immaginate come un luogo di formazione per omosessuali e transessuali. Nonostante non si parli in nessun modo, di questo, nel disegno di legge.
Lorenzo Donnoli, rappresentante del movimento delle Sardine, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Tutto in famiglia”, condotta da Livia Ventimiglia su Radio Cusano Campus.
Sull’omotransfobia. “Giorgia Meloni l’altro giorno ha detto con orgoglio che in Italia abbiamo scelto di non fare educazione sessuale nelle scuole, quando invece anche Papa Francesco sostiene che bisognerebbe insegnarla di più perché è fondamentale. I miei amici mi raccontano che in tanti Paesi europei fin dall’asilo si fa educazione all’altro, educazione all’affettività e nel corso del tempo anche educazione sessuale.
Pensiamo a quanti episodi di suicidi ci sono stati di ragazzi in età di scuola dell’obbligo vittime di bullismo omotransfobico.
Non ci rendiamo conto della gravità di quello che accade. Se non si fa quel percorso fin dall’infanzia, è difficile conoscersi, io ho scoperto tardissimo di essere autistico, ma se la scuola, la famiglia, la società fosse stata pronta e avesse avuto conoscenza di questa possibilità sarebbe stato più facile. E’ inquietante chi vuole portarci indietro, fuori dal tempo e anche fuori dall’Europa perché, a parte Orban, la direzione del mondo occidentale è un’altra, mi dispiace per la Meloni e i sovranisti”.
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