Parla Beppe Grillo, dopo lo scontro con l’ex premier Giuseppe Conte, per chiarire la posizione.
La scissione ormai è chiara. Nei confronti di Giuseppe Conte “ho agito come dovevo agire: con il mio cuore, con la mia anima e con la mia intelligenza. Non sono il padre-padrone del Movimento 5 Stelle”.
Lo sostiene Beppe Grillo in un video pubblicato sul suo blog. Poi, lancia un appello agli elettori e simpatizzanti M5s: “Cercate di stare uniti, stiamo uniti se possiamo. Poi se qualcuno vorrà fare una scelta diversa la farà in tutta coscienza”.
La dinamica – “La dinamica è: ci siamo visti tutti insieme con Conte all’Hotel Forum e abbiamo dato incarico di rifare il Movimento perché in crisi – spiega Grillo -. Avevamo bisogno di lui, noi siamo un Movimento che può mutare, può cambiare ed è giusto che ci sia una persona che lo cambi”.
“Questa era assolutamente una cosa concordata, infatti è un movimento che permette a un professore di università di diventare presidente del Consiglio. Abbiamo fatto accadere noi questa cosa” sottolinea, ricordando che “con Conte eravamo d’accordo, eravamo tutti gasati. Dopo un po’ gli ho detto ‘prenditi lo Statuto, vedi se ti va bene, quello che non ti piace lo cambiamo. Poi chiamami e ci sentiamo’”.
All’ex premier “ho solo chiesto la garanzia di avere la struttura del garante identica alla struttura che c’è adesso. Gli ho detto: ‘dammi la possibilità di essere il visionario, il custode dei valori'”.
Lo Statuto – “Da quel giorno lì – aggiunge – io non ho più sentito nessuno. A maggio lo chiamo e non si fa trovare, e comincio a sentire anche il peso di questa cosa: lo Statuto, lo Statuto, lo Statuto. Insomma, se non ti fidi di me, fallo vedere ai parlamentari, a qualcuno. Sono rimasto anche in imbarazzo a essere l’unico depositario di qualche sprazzo di Statutino. Poi mi è arrivata la famosa bozza ed era una roba che si metteva al centro lui, forse aveva frainteso perché era una cosa da tener presente che negli Stati generali gli iscritti avevano detto di fare una distruzione dei poteri. Perché se hai tutto in mano ti fai del male da solo”. “Il Movimento cambia, doveva cambiare con lui, era forse la persona più adatta che c’era, e forse magari non è la persona più adatta a quello che serve oggi al Movimento”, conclude il comico.
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