Perché serve una società più equilibrata e più giusta
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Perché serve una società più equilibrata e più giusta

Si rischia il deperimento della nel suo complesso se non si affronta il futuro delle nuove generazioni e il ruolo delle donne

Draghi incontra il Papa
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Nuccio Fava Modifica articolo

15 Maggio 2021 - 10.54


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Le prime considerazioni sono forse però per importanza ai due maggiori eventi del fine settimana: la netta e forte presa di posizione del presidente Draghi sulla famiglia, alla presenza di papa Francesco che ha salutato con cordialità e compiacimento l’intervento del nostro presidente del Consiglio.

Non è stato un auspicio di belle e buone parole, ma un forte impegno nel collegamento tra il ruolo della famiglia per il futuro dei nostri giovani e della intera società destinata altrimenti al progressivo deperimento della nel suo complesso perché inesorabilmente legata al futuro delle nuove generazioni ed al ruolo delle donne, entrambi problemi cruciali per la stessa Europa.

La consapevolezza di questa gravità è stata accompagnata dal presidente del Consiglio con l’illustrazione delle scelte programmatiche del suo governo decisive anche per la questione del superamento del divario nord-sud e per la costruzione di una società complessivamente più equilibrata e più giusta.                                                         
In tutt’altro contesto, sempre in relazione in qualche modo sul tema “della società giusta”emerge la questione drammatica della crisi della nostra giustizia, angustiata sempre più da scandali e da vicende sconcertanti.

Non sorprende l’ultimo scenario rappresentato da Nando Pagnoncelli che mostra quanto i cittadini siano scontenti della condizione della nostra giustizia.

L’indagine mostra chiaramente il crollo sempre più ampio della fiducia nei nostri magistrati, fiducia che è caduta in 11 anni dal 68 al 39%.

Nell’analisi dei dati quelli maggiormente sfiduciati sono elettori della Meloni di Fratelli d’Italia, mentre le critiche maggiori riguardano la durata dei processi.

Tutti elementi che accrescono il non facile lavoro della ministra Cartabia e l’alto là dell’Unione europea proprio sul tema giustizia.

Al riguardo differenze grandi sono già state espresse dai partiti che compongono l’attuale maggioranza o addirittura una sorta di invito alla ministra di ritirare le sue ipotesi sottoposte ai partiti.

Alcuni dei quali addirittura avanzano l’inopportunità di affrontare il tema con l’attuale maggioranza dove le posizioni divergenti renderebbero impossibile qualunque soluzione.   
Egoisticamente non ci resta, approfittando anche della bella giornata di sole, dopo la pioggia di ieri, di trasferirci al Foro italico per la conclusione dell’incontro Sonego-Rublev.

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