Boccia (Pd) attacca la Lega sull'omofobia: "Non può impedire di votare la legge Zan"
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Boccia (Pd) attacca la Lega sull'omofobia: "Non può impedire di votare la legge Zan"

Il deputato democratico attacca i parlamentari di Salvini per il loro ostruzionismo alla commissione Giustizia del Senato"

Francesco Boccia, ex Ministro per gli Affari regionali
Francesco Boccia, ex Ministro per gli Affari regionali
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3 Aprile 2021 - 10.14


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Nella corsa alla civiltà c’è sempre chi passa alla storia come promotore e chi come ostacolatore.
La Lega, e buona parte del centro destra rientrano di gran lunga in quest’ultima tipologia. Negli ultimi giorni il dibattito che si è acceso intorno alla proposta di Legge Zan, legge contro l’omofobia, ha visto Matteo Salvini intercedere come figura ostruzionista numero uno ed a seguire tanti altri esponenti del centrodestra come Ostellari e Pillone.
Tuttavia le forze progressiste non sono rimaste a guardare e Francesco Boccia, deputato PD e responsabile Enti locali della Segreteria nazionale si è scagliato contro questi ultimi su Twitter accusandoli di “tenere in ostaggio la commissione di giustizia al Senato”.

“Omotransfobia, crimini d’odio, abilismo, misoginia, questi i reati regolati dal ddl Zan. Il senatore Ostellari e la Lega non possono impedire al Parlamento di esprimersi; nomini presto un relatore libero, senza pregiudizi o provocazioni alla Pillon. È inaccettabile tenere in ostaggio la commissione giustizia del Senato”.

Salvini: “La legge Zan non serve abbiamo altre priorità”

Chi picchia o aggredisce è un delinquente ma la legge già ora prevede condanne

“La nostra posizione è chiarissima: ognuno è libero di fare l’amore con chi vuole, amare chi vuole e vivere con chi vuole.
E chi discrimina o aggredisce e picchia per strada qualcuno, che sia etero, che sia omo o sia trans, è un delinquente. Punto. Che va punito come la legge già prevede. Non serve una nuova legge, soprattutto in un momento in cui ci dovremmo occupare dell’epidemia e della ripartenza”. Lo ha detto il leader delle Lega Matteo Salvini che in un passaggio dell’intervista di oggi al “Corriere della Sera”, ha spiegato il motivo per cui non ritiene essere la Legge Zan sull’omofobia una priorità per il Parlamento.

 

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