Non si sa ancora se sia stato un caso di vandalismo o una fatalità (anche se potrebbe trattarsi più della prima).
Nella notte, il monumento eretto alla memoria di Walter Rossi, militante di sinistra ucciso il 30 settembre 1977 in uno dei più atroci episodi di violenza degli anni di piombo, si è staccato nella notte dal basamento che lo sorreggeva, invadendo il marciapiede lungo via della Camilluccia.
Il 30 settembre 1977 un gruppo di fascisti di Balduina e Monteverde, usciti dalla sede del Msi di Viale delle Medaglie d’Oro, scortati da un blindato della polizia che gli fece da scudo, esplosero colpi di arma da fuoco, indisturbati, su un gruppo di giovani intenti a volantinare, per denunciare alla cittadinanza i tentati omicidi dei giorni precedenti. Walter Rossi, 20 anni morì dopo essere stato colpito da un proiettile alla nuca.
La squadra di vigili urbani e unità della polizia sono subito intervenute per recintare la zona.
L’area circostante è stata messa in sicurezza da operai che sono ancora al lavoro.
Da un primo sommario esame, l’episodio sembrerebbe essere accidentale, visto che l’opera dello scultore Giuseppe Rogolino, raffigurante un meteorite dal quale emergono mani simbolo di energie giovanili, pesa diverse tonnellate e non presenterebbe segni evidenti di manomissione, anche se non si escludono atti vandalici.
Patanè (Pd): “Fare luce su ciò che è accaduto”
“Presenterò una mozione in Consiglio regionale per il ripristino immediato dell’opera dedicata a Walter Rossi, ritrovata divelta in mattinata”. Lo annuncia in una nota Eugenio Patane’, Consigliere regionale del Pd. “Roma Capitale e Municipio XIV nel frattempo- aggiunge Patane’- si attivino per accertare se quanto è accaduto è frutto di un gesto doloso o di un cedimento dell’opera come paventato dall’autore. È necessario fare piena luce sull’accaduto per rispetto dei famigliari, degli amici di Walter Rossi e di un’opera alla quale siamo tutti legati perché ricorda un fatto tragico ancora non completamente chiarito a tanti anni di distanza”.