Andrea Romano (Pd) contro Salvini: "Inaccettabile che voglia impedire di discutere di Ius Soli"
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Andrea Romano (Pd) contro Salvini: "Inaccettabile che voglia impedire di discutere di Ius Soli"

L'esponente di Base Riformista: "La legge di cittadinanza: tema non ha niente a che fare con l'esecutivo e il Pd la porterà avanti in piena libertà"

Andrea Romano, deputato del Pd e portavoce di Base Riformista
Andrea Romano, deputato del Pd e portavoce di Base Riformista
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16 Marzo 2021 - 16.01


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Andrea Romano, portavoce di Base Riformista, l’area che fa capo a Luca Lotti e Lorenzo Guerini, ha commentato la scelta di Enrico Letta come nuovo Segretario del Pd, in un`intervista fatta al Corriere della Sera.

“Il discorso di Letta apre una nuova stagione nella vita del Pd. Enrico è una soluzione di alto profilo, non solo per la personalità ma per la condivisione da tutta la comunità del Pd di temi centrali per la nuova fase aperta dal governo Draghi”.

A proposito di riforme, Andrea Romano è “assolutamente favorevole alla proposta di Letta del voto ai sedicenni”. E sul ritorno al Mattarellum Romano risponde: “Il governo Draghi può essere un potente fattore di europeizzazione della politica italiana, riportandoci ad una competizione bipolare tra destra e sinistra.
Le soluzioni per la nuova legge elettorale sono numerose, avendo come obiettivo un sistema che coniughi rappresentanza e governabilità e che tenga conto dei collegi molto più grandi che derivano dal taglio dei parlamentari”.
Sullo Ius Soli Andrea Romano aggiunge: “Trovo inaccettabile che Salvini intenda impedire al Parlamento di discutere in piena autonomia di una nuova legge di cittadinanza: tema che non ha niente a che fare con l’esecutivo e che il Pd porterà avanti in piena libertà”.

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Sul tema delle alleanze Romano è d’accordo con l’idea del segretario Letta di partire “da un ritrovato protagonismo del Pd, senza alcuna subalternità al M5S e al centro. Noi dobbiamo parlare con tutti, senza preclusioni, dentro il centrosinistra”, afferma in riferimento all’apertura di Letta a Renzi.
E conclude: “Il Pd o è plurale o non lo è. Esiste un’alternativa al pluralismo: è il partito personale, che domina a destra come al centro”.

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