Cuperlo (Pd): "Spero l'Assemblea respinga le dimissioni di Zingaretti, non è tempo di discussioni"
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Cuperlo (Pd): "Spero l'Assemblea respinga le dimissioni di Zingaretti, non è tempo di discussioni"

Il Presidente della Fondazione Dem: "Penso che il Pd abbia bisogno di essere rifondato nel suo modo di discutere, di organizzarsi sui territori, dove spesso è ostaggio di notabilati inamovibili"

Gianni Cuperlo
Gianni Cuperlo
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5 Marzo 2021 - 10.44


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Il membro della direzione Pd e presidente della Fondazione Dem Gianni Cuperlo si augura che “l’assemblea convocata per il 13 e 14 marzo respinga con convinzione le dimissioni di Nicola Zingaretti e spero che, nonostante l’amarezza, lui possa ritornare sulla sua decisione”, altrimenti “l’alternativa non potrebbe che essere una transizione verso un congresso appena le condizioni lo consentiranno. Questo non è tempo di caminetti, esiste una questione democratica che investe il Paese con elezioni rinviate per la pandemia. Ma la democrazia non si può sospendere all’infinito e il Pd di quella democrazia ha sempre fatto la sua bandiera”.
“Non ho poltrone da difendere, ho rinunciato a un collegio considerato sicuro e sono da due anni in cassa integrazione come altre decine di dipendenti del Pd. Detto ciò, con altri ho denunciato un correntismo esasperato quando dirlo non era propriamente di moda” ha poi detto Cuperlo in un’intervista a La Stampa.
“Penso – aggiunge – che il Pd abbia bisogno di essere rifondato nel suo modo di discutere, di organizzarsi sui territori, dove spesso è ostaggio di notabilati inamovibili. E anche nel modo in cui seleziona una classe dirigente fuori da logiche di fedeltà e rendite di potere. Ecco perché io non mi vergogno, io voglio ribaltare questa concezione della politica”.
Per Cuperlo, nel Pd “il punto non è l’amalgama” ma il fatto che dalla nascita del partito “è cambiato il mondo e adesso la prova è ricollocare quel progetto nella società italiana dei prossimi anni. Il tema è la nostra identità, la lettura che diamo dei conflitti aperti e la capacità di essere un’alternativa credibile alla destra sul terreno dei valori, delle coerenze e anche della qualità di una classe dirigente”.

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