Anna Finocchiaro, ex parlamentare del Pd e primo ministro per le Pari opportunità, ha parlato dopo la polemica al femminile esplosa all’annuncio della squadra di governo voluta da Mario Draghi.
Nessuna donna del Pd nei ministeri, con il segretario Zingaretti che ha provato a ricucire annunciando di voler assegnare loro il ruolo da sottosegretarie.
“Le donne Dem valutino quale è la posta in gioco, se la partecipazione al governo come sottosegretarie o una posta politica più alta. Considerino poi che hanno dalla loro un’arma formidabile, che è la democrazia rappresentativa. Presidino il fronte della rappresentanza, stando attente ad alcuni temi istituzionali. Siamo sicuri che quando al Senato ci saranno 200 parlamentari, la rappresentanza femminile eguaglierà il 36% che abbiamo oggi? Ricordiamoci che le quote previste per le donne riguardano le candidate, non le elette. Quando si scelse il maggioritario la presenza femminile in Parlamento diminuì perché alle donne furono assegnati i collegi meno sicuri”.
“Inoltre, io credo -aggiunge- che il modello leaderistico dei partiti non agevoli la partecipazione delle donne. E non credo che la parità di accesso alle cariche pubbliche possa essere consegnato nelle mani di un leader, per quanto illuminato, che scelga le candidature contrattandole con le anime interne del partito. Le leadership politiche si impongono, non si cooptano. Le donne hanno tutte le carte in regola per imporsi”.