Codogno un anno dopo, Speranza: "La battaglia non è vinta ma abbiamo le armi"
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Codogno un anno dopo, Speranza: "La battaglia non è vinta ma abbiamo le armi"

Il ministero della Sanità alla prima Giornata nazionale del personale sanitario, socio-assistenziale e del volontariato, in memoria dei medici e degli odontoiatri scomparsi per Covid 19

Il ministro Roberto Speranza
Il ministro Roberto Speranza
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20 Febbraio 2021 - 10.08


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Covid, un anno dopo. Un anno drammatico nel quale, però, è emersa la profonda differenza etica e morale tra chi si è impegnato per contrastare il virus anche a costo di sacrifici e i negazionisti, gli amici di no mas e no vai che hanno spesso e volentieri cavalcato il malcontento per le chiusure.
 Alle “figure straordinariamete rilevanti” come quelle dei medici e degli operatori sanitari che in questi mesi hanno combattuto contro il coronavirus va il “grazie del governo” e l’impegno “perché si tuteli uno dei beni fondamentali della Repubblica, il Servizio sanitario nazionale, provando a trarre una lezione dai mesi così difficile passati”.
 Lo ha detto il ministero della Sanità, Roberto Speranza nel suo intervento per la prima Giornata nazionale del personale sanitario, socio-assistenziale e del volontariato, in memoria dei medici e degli odontoiatri scomparsi per Covid 19 che si celebra oggi. 
Speranza ha definito il Ssn la “pietra preziosa del nostro sistema repubblicano” affermando come si debba procedere in uno sforzo per una “nuova, grande stagione di investimenti, capendo quello che ha funzionato e non”. 
Il ministro ha anche ricordato come, in questo senso, si sia già avviata una “Commissione per ripensarlo, anche in funzione degli anziani che hanno pagato il prezzo più alto alla pandemia. Occorre cogliere il senso della nuova sfida. – ha aggiunto – In questa giornata vogliamo ricordare chi ha combattuto tra mille difficoltaà senza sottrarsi mai al proprio impegno in questa terribile lotta. Oggi abbiamo i vaccini e le prime cura ma la battaglia non è vinta e occorre avere ancora la massima attenzione e cautela anche se si può guardare con fiducua al futuro. Il Paese – ha concluso – deve unirsi seguendo il monito del presidente Mattarella”.

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