Il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio ha fiducia nel Governo Draghi e in un’intervista per Avvenire ha dichiarato di aver trovato, nel discorso del premier, “una forte propensione alla protezione sociale e al contempo un’ansia riformista. Sono due fattori che rendono il Pd assolutamente deciso e convinto nel sostegno: ne vale la pena, senza alcun dubbio”.
Per Delrio questa è “una fase di ricostruzione anche per i partiti. Serve rigenerare il pensiero e azione politica. E dopo il taglio dei parlamentari, abbiamo il dovere di mettere in sicurezza la Costituzione con interventi di assoluto buon senso”.
“Il clima è positivo, nel Pd e direi anche in Parlamento – afferma il capogruppo dei deputati dem – Certo, c’è tormento in M5s e nella Lega ci sono difficoltà che però mi pare riescano a gestire. Ma il clima generale è di speranza e fiducia. Dal punto di vista delle protezioni, Draghi ha parlato di una ‘selettività’. Distinguere e aiutare di più, quindi, i nuovi poveri, in particolare i giovani e le donne. Il premier ha la competenza e l’esperienza per individuare le categorie economiche che non hanno ricevuto danni da questa fase, come ad esempio le piattaforme on line”.
“Anche se non sarà un atto legislativo – prosegue Delrio – credo che avremo presto in Aula la ridefinizione del piano vaccinale. Più velocemente ci curiamo più velocemente riparte l’economia. Se, come ha detto Draghi, mettiamo in campo tutte le risorse che abbiamo, possiamo sperare che a settembre ci sia una situazione davvero di maggiore sollievo. Una scelta che potrebbe sparigliare sui vaccini? Liberare i brevetti e iniziare la produzione italiana: si discuta presto con l’Ue. Penso vada fatto”.
Riguardo l’assegno unico, una delle riforme varate dal Conte 2, non citato da Draghi, Delrio dice che ”mi pare ci sia consapevolezza che l’assegno unico è proprio l’inizio di quella riforma organica, nel senso della progressività, evocata da Draghi in aula. E si tratta di una misura centrale nei paesi nordeuropei che il premier ha citato nel discorso. Non ho timori sul punto. E quanto all’idea della transizione ecologica del Governo, è esattamente la nostra visione ed è centrale nel dibattito politico. E anche su infrastrutture e trasporti Giovannini avrà una grande attenzione a che ogni progetto abbia il segno della sostenibilità, questa è una garanzia”.
Sull’intergruppo 5s-Pd-Leu e sulla possibilità che, facendone parte, i democratici lascino ad altri la collocazione in un centro moderato, Delrio afferma che “sta al centro chi risponde alle aspettative delle persone, non chi vi si colloca facendo ragionamenti teorici. Il Pd deve stare al centro, inteso appunto come centro del Paese e non come ipotetico luogo geografico della politica. Per farlo ha bisogno di restare un partito popolare, cioè capace di rappresentare molteplici esigenze. Motivo per cui non potrà mai rinunciare ai tanti riformismi che l’hanno ispirato, a partire da quello cattolico- democratico e quello liberale che oggi sono strattonati da tutte le parti. Se il Pd farà il Pd non dovrà temere nessuna operazione al centro”.
Delrio fiducioso su Draghi: "Il suo è un Governo con forte propensione al sociale"
Il Capogruppo Pd alla Camera: "Certo, c'è tormento in M5s e nella Lega ci sono difficoltà che però mi pare riescano a gestire. Ma il clima generale è di speranza e fiducia"
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19 Febbraio 2021 - 09.20
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