Renzi loda Draghi per sminuire Conte: "Al volante uno che sa guidare, mi posso rilassare"
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Renzi loda Draghi per sminuire Conte: "Al volante uno che sa guidare, mi posso rilassare"

Il leader di Italia viva: "E chi aveva dei dubbi dovrebbe solo sentire il discorso di Draghi"

Matteo Renzi
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17 Febbraio 2021 - 13.40


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Dopo essersi preso il merito del Governo Draghi, con dichiarazioni come quella di stamattina (‘Valeva la pena aprire la crisi’), ora Renzi a Porta a Porta continua con la sua opera di convincimento che Draghi sia la panacea per tutti i mali di questo paese: “Il mio futuro? Intanto mi rilasso per qualche settimana. Al volante c’è uno che sa guidare, e questo mi tranquillizza”.
“Il cambio Conte-Draghi è in assoluto la cosa più difficile, più incredibile e anche più utile al Paese che abbia mai fatto” ha continuato il leader di Italia Viva. 
Le dichiarazioni dopo il discorso di Draghi 
“Valeva la pena aprire la crisi? Sì. E chi aveva dei dubbi dovrebbe solo sentire il discorso di Draghi”. Lo ha detto il leader di Italia Viva Matteo Renzi ai cronisti a Palazzo Madama nel giorno del primo discorso del premier in Aula per la fiducia al governo. “Lo avete sentito? Draghi ha dato una visione”, ha detto ancora. Un discorso per un programma di due anni? “Anche più lungo”, ha precisato Renzi.

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“Nei prossimi due anni – ha aggiunto il leader di Italia Viva – ci sarà una riorganizzazione della politica. Se a sinistra si fa l’intergruppo Pd-M5s-Leu sulla linea Zingaretti-Bettini e i partiti a destra si europeizzano e diventato spendibili in Europa, al centro si apre un’area liberal democratica riformista che in Europa è rappresentata da Macron, Michel e Vestager” e “Italia viva si può fare promotrice e aggregatrice”.

Pandemia, crisi economica, vaccini, scuola, ambiente nel discorso di Draghi, interrotto una ventina di volte fra applausi decisi, altri appena accennati, fino alla standing ovation finale da parte dei senatori che lo sostengono. In pratica la quasi totalità dell’Aula. L’applauso più deciso è stato anche uno dei primi, quello sulle parole che il premier ha subito riservato alle vittime del Covid e ai sacrifici degli italiani nel lungo periodo della pandemia. Lo stop più rumoroso, e anche il più divisivo, è stato quello sul nome di Giuseppe Conte, citato dal premier: applaudito dalla ex maggioranza (con i grillini in piedi) ma bersagliato da alcuni ‘buu’ dell’aula.

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Battimani anche su Europa e Euro, la scuola in presenza, l’atlantismo. Lo stesso sull’ambiente, dove Draghi ha citato Papa Francesco nell’entusiasmo dei senatori, come sul rispetto reale della parità di genere, un passaggio salutato con particolare decisione dalle senatrici del Pd.

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