Chi è Cingolani, il ministro del tanto voluto dicastero alla Transizione ecologica?

Milanese, classe 1961, fisico e docente universitario, ha ideato il masterplan del progetto Human Technopole

Cingolani
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12 Febbraio 2021 - 20.18


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La nomina del fisico Roberto Cingolani a ministro della Transizione Ecologica sembra fin da subito uno sbocco naturale per la costruzione di una società italiana più innovativa, più tecnologica ma anche più green. Roberto Cingolani, milanese, classe 1961, fisico e docente universitario, è arrivato al nuovo esecutivo Draghi come Chief Technology & Innovation Officer di Leonardo, ruolo che ricopre dal settembre 2019, e soprattutto come scienziato considerato nei lab di mezzo mondo un visionario con la mente sempre in corsa verso nuovi traguardi.

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Laureato in Fisica all’Università di Bari, nel 1989 consegue il Diploma di Perfezionamento (PhD) sempre in Fisica alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Di peso le sue esperienze internazionali. Cingolani è stato infatti ricercatore al Max Planck Institut di Stoccarda, in Germania, Visiting Professor all’Institute of Industrial Sciences della Tokyo University, in Giappone, e alla Virginia Commonwealth University negli Usa. Nel 2000 è stato nominato Professore Ordinario di Fisica Sperimentale all’Università di Lecce, nel 2001 ha fondato e diretto il National Nanotechnology Laboratory (Nnl) dell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia (Infm) a Lecce. Ma la sua azione di scienziato visionario non si é fermata. Nel 2005 ha infatti fondato l’Istituto Italiano di Tecnologia (Iit) di Genova di cui è stato Direttore Scientifico fino al suo passaggio in Leonardo.

Proprio all’Iit di Genova ha lanciato il programma interdisciplinare Humanoid Technologies, basato sull’idea che l’imitazione tecnologica della natura e dei suoi processi possa fornire soluzioni per migliorare la qualità della vita dell’uomo. Incuriosisce immaginare a quali ecosistemi della natura il neo ministro si vorrà ispirarsi per migliorare la vita degli italiani. E comunque i risultati raggiunti con l’Iit fanno ben pensare. Sotto la spinta di Cingolani, l’Iit è diventato infatti nel tempo un centro di ricerca di rilevanza internazionale, con circa 1.900 persone provenienti da oltre 60 nazioni e di età media di 35 anni, ottenendo oltre 1.000 brevetti e dando alla luce 24 start up tecnologiche.

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Il programma scientifico di Iit oggi combina nanotecnologie, neuroscienze e robotica e ha portato alla realizzazione, in soli 10 anni, della più diffusa piattaforma umanoide del mondo: il robot ‘bambino’ iCub. Il nuovo ministro del governo di Mario Draghi nel 2016 ha poi ideato il masterplan del progetto Human Technopole nell’area Expo di Milano. È membro del Consiglio della Presidenza del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita (Cnbbsv).

Nel suo intervento nell’edizione 2017 del “Libro dei Fatti” dell’Adkronos forse già si poteva intravedere la visione di società del neoministro Roberto Cingolani: “Per certi versi – scriveva il fisico nel capitolo ‘Robotica e evoluzione tecnologica’- la vera rivoluzione sta nel chiarirci le idee riguardo la società che vorremmo nel ventiduesimo secolo. Una società di Homo Habens, a molte velocità, dove la tecnologia è strumento peculiare di crescita economica a breve termine basato sul sistema ‘first come first served’ – di fatto chi prima arriva, prende quello che vuole – oppure una società di Homo Sapiens 2.0 dove ci sarà consapevolezza che ogni azione ha una conseguenza?”. Un quesito che sembrerebbe profetico visto l’incarico di governo che ora si assume il fisico italiano che dovrà coniugare le azioni umane con le esigenze della natura.

Molti i titoli di cui è stato insignito Roberto Cingolani, Alfiere del Lavoro nel 1981 e Commendatore della Repubblica Italiana nel 2006. Lo scienziato, che si profila come una delle figure di grande peso del nuovo governo Draghi, é inoltre autore o co-autore di oltre 1.000 pubblicazioni su riviste internazionali ed ha al suo attivo oltre 100 brevetti.

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