Meloni attacca M5s: "Più che al ministero della Transizione ecologica li vedrei a quello della Transumanza"
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Meloni attacca M5s: "Più che al ministero della Transizione ecologica li vedrei a quello della Transumanza"

La leader di Fratelli d'Italia: "Siamo compatti sulla nostra scelta. Se si andasse a votare il centrodestra avrebbe la maggioranza, ma siamo ostaggio di Pd e Movimento 5 Stelle"

Giorgia Meloni
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11 Febbraio 2021 - 10.58


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Parole velenose: “Più che al ministero della Transizione ecologica li vedrei al ministero della Transumanza, visto il tentativo disperato di difendere la poltrona”. Lo ha detto Giorgia Meloni a Diritto e rovescio parlando del M5s.
“Questi grillini che ci spiegano che hanno avuto la grande idea della Transizione ecologica, che scoprono oggi l’ecologia e mentre gestivano il ministero dell’Ambiente e dello Sviluppo economico non se ne sono accorti…La gente non è stupida”, ha aggiunto la leader di Fratelli d’Italia.
E infine: su cosa litigheranno i partiti della maggioranza che sostiene Mario Draghi? “Sull’immigrazione non so come si possano mettere insieme la Lega e la Boldrini. Sul reddito di cittadinanza, se Draghi intende investire sulla spesa buona e non sui bonus a pioggia dovrebbe interrogarsi ampiamente”. 

La smentita delle liti a destra

Risale a ieri l’incontro tra Salvini e Berlusconi, che ribadisce se mai ce ne fosse bisogno, dopo gli innumerevoli dietrofront di questi giorni del leader leghista, il pieno appoggio al governo Draghi in via di definizione.

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Ad essere convinta sul no all’esecutivo, creando di fatto una spaccatura nel centrodestra è Giorgia Meloni.

“Leggo ricostruzioni abbastanza infondate su quello che invece accade realmente. Intanto non c’è nessuna ira da parte mia e poi non c’è nessuna divisione dentro Fdi. Di rado il partito è stato così compatto su una scelta, mi pare che nel panorama politico attuale, l’unico partito che non ha un dibattito aperto sul governo sia proprio Fdi”.

Sul governo Draghi, Meloni ha rimarcato: “Penso che se si andasse a votare noi avremmo la maggioranza. Invece si continua a tenere il governo ostaggio di una maggioranza che sarà comunque nelle mani del Pd e del M5s che, a occhio, non vincerebbero le elezioni. Io spero che comunque Mario Draghi con la sua autorevolezza riesca a imporsi, ma siamo in una Repubblica parlamentare e in Parlamento decideranno Pd, M5s, Leu e Iv”.

“Io -ha aggiunto- credo che serva un governo autorevole ma che abbia anche una maggioranza compatta e non debba cercare ogni volta compromessi. La nostra è una democrazia parlamentare ma questo non vuol dire che si possono fare e disfare governi, mettendo a capo di questi governi persone sulle quali gli italiani non hanno mai avuto la possibilità di misurarsi”.

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“Prima si diceva che finché ci fosse stata una maggioranza non si potevano sciogliere la Camere: intanto farebbe piacere che qualcuno mi indicasse l’articolo della Costituzione che lo prevede, poi quando la maggioranza non c’è più stata ci hanno chiesto di sostenere Draghi. Ma questa è un’altra cosa. Ripeto: l’Italia ha bisogno di un governo autorevole ma ha anche bisogno di una visione chiara, di non dover sempre ricercare compromessi tra partiti che non hanno nulla da condividere”, ha concluso Meloni.

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