Il politologo: "Ora Salvini si posiziona nel centro europeista ma userà ancora toni sovranisti"
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Il politologo: "Ora Salvini si posiziona nel centro europeista ma userà ancora toni sovranisti"

Parla il politologo docente di 'Sistema politico italiano' alla Luiss, Roberto D'Alimonte: "Salvini ha posizionato la Lega come il partito leader di un centro moderato europeista"

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10 Febbraio 2021 - 19.03


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In un’intervista a Roberta Lanzara, il politologo docente di ‘Sistema politico italiano’ alla Luiss, Roberto D’Alimonte ha spiegato che “Salvini ha posizionato la Lega come il partito leader di un centro moderato europeista. Una svolta importante per tutto il sistema politico italiano che segna la fine del sovranismo radicale”.
“Il leader del Carroccio continuerà ad usare argomenti sovranisti, cioè rappresenterà in maniera diversa dagli altri partiti gli interessi italiani e la difesa della sovranità nazionale. Lo farà non più in opposizione all’Europa ma in una cornice di accettazione dell’Unione con un europeismo diverso, piu’ critico rispetto a quello di Calenda, Renzi o Zingaretti”.
Il superamento della frattura con l’Europa
Secondo D’Alimonte, “la spaccatura del nostro sistema politico fra europeisti e sovranisti anti europei era un blocco e un grave rischio. Il superamento di questa frattura ha identificato nell’accettazione dell’Europa un minimo comune denominatore, cioè il consenso di fondo, dentro il quale poi si potrà sviluppare una dialettica politica, in cui le differenze, gli accenti, i toni diversi faranno parte del gioco democratico virtuoso”. 
“È un processo che si consoliderà se il governo Draghi funzionerà – continua D’Alimonte – se la partecipazione della Lega sarà positiva e gratificante per lei stessa, aprendo ad una dialettica fra un centro destra e un centro sinistra europeisti”.
Un modo diverso di pensare l’Europa?
“Certamente e non sottovalutiamo i 5s in cui c’è stata questa evoluzione. Non dimentichiamo cosa era l’Italia all’indomani del voto del 2018 quando in Parlamento c’era una maggioranza contraria all’Ue formata dal M5s, Lega e Fdi. Oggi, tre anni dopo – rileva il politologo – c’è una minoranza anti-europea rappresentata soltanto da Fratelli d’Italia”. Salvini potrebbe tornare indietro? “Il leader della Lega – conclude – ha capito che non avrebbe avuto la stessa opportunità di cambiare con il Conte ter mentre con il governo Draghi può ottenere una legittimazione che consentirà alla Lega di allargare i suoi consensi verso il centro moderato ed arrivare al Governo del Paese”.

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