Cicchitto: "Salvini e Meloni trattano la Germania come Benito Mussolini la perfida Albione”
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Cicchitto: "Salvini e Meloni trattano la Germania come Benito Mussolini la perfida Albione”

Intervista all'ex socialista poi esponente di Forza Italia e che ora ha abbandonato Berlusconi: “Conte, la maggioranza e l’opposizione si diano una regolata. Altrimenti, l’Italia rischia una catastrofe”

Fabrizio Cicchitto
Fabrizio Cicchitto
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7 Gennaio 2021 - 17.31


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Cicchitto, è l’Italia dei balletti e dei teatrini. Il primo balletto gira intorno alle misure di contrasto al coronavirus. Scelte confuse, contrasti istituzionali, polemiche di bottega…

Alle spalle di tutto quello che lei dice, ci sono due drammi, che corrono in parallelo – dice Fabrizio Cicchitto a Spray News-. Uno è rappresentato da una pandemia, che tutti ritenevano conclusa, dopo il lockdown di marzo e aprile, per cui, da luglio in poi, in tanti hanno preso a far follie. Ed ora, c’è una seconda ondata, che è peggiore della prima. La nostra impreparazione emerge in modo evidente ed è resa ancora più evidente dalla crisi del nostro sistema sanitario. Il dramma parallelo è rappresentato dalla recessione economica. Pandemia e recessione economica, combinate insieme, diventano una miscela infernale. 

Quali rischi corriamo nell’immediato?

Al punto in cui siamo, o il sistema politico italiano trova un suo equilibrio o noi rischiamo di andare incontro a crisi assolutamente imprevedibili. E, quando dico il sistema politico italiano, penso sia alla maggioranza, sia all’opposizione.

Partiamo dalla maggioranza, dove è in corso un duello fra Giuseppe Conte e Matteo Renzi…

La maggioranza è in una situazione paradossale. Per un verso tutte le forze politiche, che la compongono, sono aggrappate alla tenuta del Governo perché sanno che, se si vota, la sconfitta è sicura. Dall’altro, malgrado questa consapevolezza o più semplicemente per paura, vediamo che una dialettica, che solo eufemisticamente definisco in questo modo, con la personificazione di due duellanti, Conte e Renzi, che si scontrano in una chiave che può essere unicamente distruttiva. Occorre una verifica. Il Governo deve gestire due cose che farebbero tremare le vene ai polsi anche a Governi e ministri di bene altra statura, rispetto a quelli che vediamo all’opera. La risposta arriverà nei prossimi due o tre giorni. L’importante è che sia una risposta chiara. O il Governo continua, rivedendo la sua struttura e i suoi programmi, oppure passi la mano per un nuovo governo o per elezioni anticipate.  

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Passiamo all’opposizione, Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi. Un panorama frastagliato…

Non è che siano tutte rose e fiori. Lasciando da parte tutto il resto, nelle due principali componenti dell’opposizione, la Lega soprattutto, ma anche Fratelli d’Italia, manca la consapevolezza di un dato essenziale e, cioè, che l’Italia, con questa catastrofe, capitatale addosso, la pandemia e la conseguente recessione, non può non agganciarsi a un rapporto positivo con l’Europa, e, quando oggi si dice Europa si deve intende fondamentalmente Francia e Germania. Possano piacere o non piacere. Salvini e Meloni trattano, invece,  la Germania, come Benito Mussolini, a suo tempo, trattava la cosiddetta perfida Albione. La realtà è che già oggi, mentre noi parliamo, l’Italia, se non ci fossero la Lagarde e la Bce, che comprano ogni giorno per miliardi i nostri Btp, sarebbe già al limite del default. 

Che cosa intravede, a questo punto, nel futuro di un Paese, martoriato dai drammi paralleli della pandemia e della recessione?

Vedo una cosa semplicissima. L’Italia non ha altra scelta. Deve acquisire, e poi mettere in moto, le quattro bocche da fuoco, che fortunatamente ha messo in campo ora l’Unione europea , a differenza di quanto fece nel 2011, quando seguì una linea di segno opposto e assolutamente catastrofica. Le quattro bocche da fuoco hanno nomi precisi: Sure, Recovery Fund, Fondi Bei e, piaccia o non piaccia la parola, Mes. Questi fondi non devono essere utilizzati per una miriade di bonus…Siamo arrivati a finanziare i monopattini, le ferie e altre puttanate dello stesso tipo, ma per investimenti in infrastrutture, in sostegni all’industria, alla digitalizzazione, all’ambiente e, ovviamente, alla sanità. Per fare un esempio, contro il Mes noi abbiamo una convergenza contraria fra una componente della maggioranza, i Cinquestelle, e ben due componenti dell’opposizione, Lega e Fdi, che rende perfettamente il senso della paradossalità della situazione italiana. 

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Se questo è il quadro, che cosa ci aspetta da qui in poi?

Avendo sullo sfondo, in termini per così dire, letterari, pandemia e recessione, che mordono la carne viva di questo Paese, il sistema politico italiano si deve dare una regolata. Occorre una maggioranza, che ci deve prima dire se è realmente maggioranza e può agire come tale, oppure si manda tutto a “pallino”, o si trova un altro governo o si va a votare. E ci deve essere un’opposizione, che abbia la consapevolezza di quanto sia importante risolvere il problema del suo rapporto con l’Europa. E, invece, vediamo che da una parte è pregiudizialmente contro il Mes. Dall’altra, per quanto attiene più strettamente alla Lega, ascoltiamo gli onorevoli Alberto Bagnai e Claudio Borghi, diretti ispiratori di Salvini, sostenere la necessità della nostra uscita dall’euro. Un’evenienza assolutamente demenziale di per sé, e lei pensi, nell’attuale contesto. Se i conti non torneranno, rischiamo di precipitare in una catastrofe e, per di più, con tutte le forze politiche sfrangiate, in crisi, devastate.

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Le sue conclusioni sono precise e illuminanti. Mi permetto di farle, però, notare, che non ha speso neppure una parola per Forza Italia e per Silvio Berlusconi. Il deputato forzista Gianfranco Rotondi ci ha detto ieri che Salvini e Meloni ne dicono peste e corna e la sopportano solo per convenienza. Ha detto anche che Forza Italia è piena di quinte colonne salviniane…

Rotondi non le ha detto cose sbagliate. Aggiungo che Forza Italia è da tempo caratterizzata da una sorta di schizofrenia, della quale ha responsabilità anche Berlusconi. Una schizofrenia a giorni alterni. Nei giorni feriali Berlusconi dice cose anche molto giuste, poi, nei giorni festivi, viene condizionato da Salvini e dà il via libera a cose, che non stanno né in cielo né in terra. Per tutto un lungo periodo si è distinto da Salvini sul tema dell’Europa, per poi, invece, arrivare a fare questa sottile distinzione fra fondi del Mes, che andrebbero bene e riforma del Mes, che andrebbe male. Una roba, che non sta, per l’appunto, né in cielo né in terra. Berlusconi, procedendo a zig e zag, rischia di essere, per le ragioni dettele dall’onorevole Rotondi, “a Dio spiacente e a’ nemici sui”. Nel senso che rischia di non esprimere una linea logica e coerente e, quindi, di pagare pegno, in termini di incisività politica e di consensi. Avevo rimosso Forza Italia non a caso, per questa sua ormai intrinseca schizofrenia.

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