La liberazione dei pescatori mazaresi è stato un rospo difficile da ingoiare per la Lega, che già sperava di passare il Natale a mandare lacrimosi messaggi di solidarietà per i poveri italiani bloccati all’estero e i clandesrtini negli hotel. E si vede dal commento alla vicenda del segretario della Lega in Sicilia Stefano Candiani: “Nella vicenda dei pescatori mazaresi ci sono troppe zone d’ombra che il lieto fine non può farci ignorare”.
“I racconti dei diciotto uomini d’equipaggio dei pescatori sequestrati per più di tre mesi a Bengasi – spiega – stanno facendo emergere uno scenario di una vera e propria detenzione segnata da maltrattamenti fisici e psicologici che mal si concilia con l’atteggiamento deferente tenuto dal premier e dal ministro degli Esteri nei confronti del generale Khalifa Haftar”.
Per il segretario della Lega in Sicilia “nessuno avrebbe messo in discussione la riservatezza di una operazione di intelligence, come già accaduto in altri casi, qui invece ci troviamo davanti ad una missione di Conte e Di Maio alla corte di Haftar di cui non si conoscono i contenuti e gli scopi. Anzi, ci sono tutti gli elementi per pensare che il premier e il ministro degli Esteri abbiano optato per una gestione politica della crisi che non fa altro che indebolire la posizione dell’Italia nello scacchiere mediterraneo, con evidenti rischi per la sicurezza del nostro Paese e dei suoi interessi”.
“Fa male ascoltare i dolorosi racconti dei nostri pescatori e al contempo vedere sui canali delle forze armate libiche ciò che la comunicazione di Palazzo Chigi non ha voluto mostrare, cioè un governo che stringe la mano a chi è il solo responsabile della paura e della sofferenza di alcuni nostri connazionali. I pescatori di Mazara del Vallo e l’intero Paese non meritano questa umiliazione” conclude il senatore leghista.
Liberazione dei pescatori, non si placa la delusione leghista: "Ci sono zone d'ombra"
Il segretario della Lega in Sicilia Stefano Candiani: "Nella vicenda dei pescatori mazaresi ci sono troppe zone d'ombra che il lieto fine non può farci ignorare".
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21 Dicembre 2020 - 16.21
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