Scuole riaperte dal 9 dicembre? Sono tutti d'accordo, solo il Pd invoca prudenza
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Scuole riaperte dal 9 dicembre? Sono tutti d'accordo, solo il Pd invoca prudenza

Il governo sta valutando questa possibilità: la ministra dell'istruzione Azzolina parlerà con i sindaci delle grandi città per i trasporti

Ministra Azzolina
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25 Novembre 2020 - 09.50


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Secondo quanto emerge da una riunione svolta ieri, il governo starebbe valutando di riaprire gli istituti scolastici con le lezioni in presenza già a partire dal 9 novembre.

A spingere per quella data è il ministro della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina, ma anche il premier e il Comitato Tecnico Scientifico si erano espressi in tal senso nei giorni scorsi

Mentre oggi è in programma una riunione tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i capidelegazione di maggioranza per mettere a punto il nuovo Dpcm di Natale, nell’incontro di ieri è emerso che il governo stia valutando l’ipotesi di una riapertura degli istituti.

Ieri a parlare di questa possibilità (ma senza specificare la data) è stato anche il ministro della Salute Roberto Speranza a DiMartedì su La7: “Dobbiamo vedere il quadro epidemiologico, valutandolo giorno per giorno. Le scuole sono e restano una priorità assoluta per il governo. Valutazioni in questo senso sono previste nei prossimi giorni”.

Secondo La Stampa la data è ancora oggetto del contendere e potrebbe essere anticipata al 5: “Ma se i regali si fanno “in presenza” non possiamo dire ai ragazzi di continuare a fare lezione “a distanza””, hanno argomentato, secondo il quotidiano, Azzolina e il Cts.

Anche dagli ultimi dati a disposizione la scuola, ha detto ieri il presidente del Consiglio superiore di Sanità Franco Locatelli, contribuisce “in modo assolutamente marginale alla curva di trasmissione” del virus secondo quanto riporta l’Ansa. Per questo il ministro ha convocato i sindaci delle dieci città metropolitane, che da sole rappresentano un terzo della popolazione italiana, 21 milioni di persone. L’obiettivo è “fare squadra” per riportare i ragazzi in aula e affrontare insieme il problema principale che ha costretto alla chiusura delle scuole, quello del trasporto pubblico. 

L’ipotesi più accreditata, spiegano fonti di governo, è che il giorno X, per riaprire le scuole superiori chiuse in tutta Italia ma anche le seconde e le terze medie nelle Regioni arancione, sia il 9 dicembre, ovvero il mercoledì successivo al ponte dell’Immacolata. Ieri era stato lo stesso premier, ospite di Otto e mezzo su La7, a spiegare che il governo era al lavoro per riaprire le scuole nel mese di dicembre. Decisivi saranno anche i nuovi dati attesi nella giornata di venerdì. Sarebbero soprattutto M5S, con la ministra Lucia Azzolina in testa, e Iv a premere per un rapido ritorno sui banchi.

Il Fatto Quotidiano invece spiega che dal lato politico all’opposizione del progetto di riapertura a breve c’è il Partito Democratico: mentre i capigruppo di maggioranza della Commissione Cultura del Senato hanno firmato un appello per il presidente del Consiglio chiedendo che la riapertura sia una priorità, lo stesso non è riuscito alla Camera proprio per il mancato appoggio del Pd. Ma anche altri dicono no: “Sia chiaro che noi saremmo felici di tornare in classe anche domani – dice a La Stampa Federico Allegretti, coordinatore nazionale della Rete degli studenti medi – ma ora si rischia di farlo in condizioni peggiori rispetto a settembre. Non mi pare ci sia un piano pronto e certe criticità non le risolvi in dieci giorni”. Antonello Giannelli, presidente dell’associazione dei presidi, propone di assumere nelle Asl personale dedicato alle scuole, almeno 5mila addetti: “Ad oggi il sistema sanitario non ce la fa e molti presidi sono costretti ad arrangiarsi”. E vanno garantiti i supplenti, perché “in alcune scuole manca ancora il 30% dei docenti”. Secondo Giannelli, però, è possibile una ripresa differenziata a livello territoriale: “A dicembre solo nelle realtà più piccole, dove la gestione dei trasporti è meno problematica – spiega – mentre nelle grandi aree urbane si deve guardare direttamente a gennaio”.

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