Covid, il sindaco di Parma Pizzarotti: "Applicheremo il Dpcm, ma il governo deve cambiare passo"
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Covid, il sindaco di Parma Pizzarotti: "Applicheremo il Dpcm, ma il governo deve cambiare passo"

Non soddisfatto il primo cittadino Pizzarotti, che critica le scelte di applicare lo stesso protocollo a tutte le regioni e di non aver sostenuto a dovere ristorazione e settore culturale

Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti
Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti
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25 Ottobre 2020 - 15.19


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Con un post sulla propria pagina Facebook, il sindaco di Parma Federico Pizzarotti commenta così il nuovo Dpcm emanato in queste ore dal governo: “In qualità di primi cittadini lavoreremo e ci impegneremo affinché il nuovo Dpcm del 26 ottobre venga applicato e rispettato, mettendo tutte le energie in campo per uscire da una situazione difficile e complessa che si protrae da troppo tempo e causa alle città e al Paese conseguenze economiche ancora di là da mostrarsi in tutta la loro drammaticità, ma non possiamo non manifestare dubbi e criticità rispetto alle nuove norme”.

Un decreto che non lascia completamente soddisfatto il sindaco: “Pensiamo che ognuno di noi, istituzioni e cittadini insieme, debba rappresentare parte della soluzione nella lotta senza quartiere al covid-19, per questo invitiamo tutti i nostri concittadini a una assunzione di ulteriore responsabilità nel rispetto del dpcm. Ci adeguiamo alle regole che la nostra società si è data ma, vogliamo ribadirlo con altrettanta convinzione, non siamo soddisfatti di come il governo sta impostando la battaglia al virus. Notiamo che le disposizioni sono tutte molto generiche e generalizzate lasciando ai territori il dovere di controllare ogni singola situazione, ma senza avere strumenti e unità di forze dell’ordine sufficienti per rispondere con efficacia alla richiesta”.

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Sul fatto che le disposizioni siano uguali per tutte le regioni: “In questo Dpcm, oltretutto, non vi è alcuna differenza di misure e di contenimento tra le regioni, quando è ben noto che il virus sta correndo a diverse velocità da regione a regione, con conseguenze importanti nei grandi centri urbani come Milano, Roma e Napoli. Non si fa, poi – si legge nel post – differenze tra le funzioni dei bar e dei ristoranti, il dpcm mette sullo stesso piano esercizi pubblici differenti per funzione e servizi, con una efficacia che è sicuramente da dimostrare. Agendo indiscriminatamente con misure che interessano i settori della ristorazione, della cultura, dello sport e dell’intrattenimento si vanificano tutti gli sforzi e tutti gli investimenti messi in campo per garantire il distanziamento sociale, la sicurezza individuale e il controllo della clientela”.

“Ci chiediamo a questo punto cosa possa essere servito richiedere agli esercizi pubblici durante l’estate sforzi economici importanti in vista della seconda ondata, dal comitato tecnico scientifico ampiamente prevista – prosegue il sindaco – se poi al sopraggiungere della stessa si impongono chiusure generalizzate e non mirate. Pensiamo che non sia questo il modo corretto di procedere. Il settore culturale, poi, è stato tra i maggiormente colpiti dall’ultimo lockdown, ed è stato tra quelli che non ha beneficiato di indennizzi o risorse sufficienti a rilanciarlo. La chiusura dei luoghi della cultura come i teatri, senza una verifica dell’efficacia degli strumenti messi in campo al fine di garantire il rispetto delle regole e il distanziamento sociale, lo riteniamo un ulteriore duro colpo per tutto il comparto”.

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Poi conclude: “Infine crediamo che i sacrifici richiesti ai lavoratori di tutti i settori colpiti debbano ricevere risposte immediate e assolutamente coerenti con la situazione economica che il mini lockdown causerà. Lo vogliamo ribadire ancora una volta – conclude Pizzarotti – sin da domani faremo la nostra parte con responsabilità invitando tutti i nostri concittadini a fare altrettanto, ma invitiamo il governo a un cambio di marcia più deciso e coerente nella lotta al Coronavirus: misure specifiche a seconda dei territori e delle regioni maggiormente colpite; strumenti efficaci e vademecum chiari per le istituzioni chiamate a far rispettare i Dpcm; risorse economiche mirate in risposta al difficile momento che le nostre città saranno chiamate ad affrontare. Solo così sapremo superare questo difficile periodo storico”.

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