Più che sconfitto è stato travolto. E ora si lecca le ferite: ”De Luca ha messo in campo una grande macchina da guerra, con 15 liste vere. E almeno quattro liste si sono spostate con lui post Covid. La pandemia ha cambiato totalmente la campagna elettorale, l’ha stravolta…”.
Stefano Caldoro spiega le ragioni della sua sconfitta in Campania. Parla di una ”valanga Covid”, che ha ”travolto l’intero centrodestra”, impossibile da fermare.
Dati alla mano, l’ex governatore fa un’analisi del voto nazionale per poi soffermarsi sul caso campano, dove Fi, Fdi e Lega hanno appena superato il 5%: ”I quattro presidenti di Regione vincitori uscenti hanno goduto di un bacino personale che non è né di destra, né di sinistra, ma tutto attribuibile alla paura Covid. Ecco i numeri: le liste che fanno riferimento ad Emiliano in Puglia hanno raggiunto quota 15%, quelle di De Luca hanno superato il 30%, mentre la lista Toti ha fatto il 23% e la lista Zaia il 45%. Sono una dote personale”.
”Forse per le forze portate in campo -sottolinea- De Luca e Zaia vincevano da soli: potevano tranquillamente scendere in guerra contro il resto del mondo…”. ”Di fronte a questa valanga -insiste- che potevamo fare? Tutte le persone che ho incontrato in campagna elettorale, soprattutto moderati, mi dicevano: ‘Siamo in emergenza, non si cambia il comandante che guida la nave in tempesta, anche se può non piacere…”.
“Solo così si disincentiverebbero partenze, morti, arrivi irregolari e si fermerebbe il business dei trafficanti. L’Ue, invece, prevede un rafforzamento di Frontex, con un aumento di imbarcazioni che potrebbe incentivare ancor di più le partenze. Inoltre, sul tema dei rimpatri, unico aspetto della proposta con un minimo di buon senso, va ricordato che l’attesa riforma della direttiva è da tempo bloccata dalle sinistre al Parlamento Europeo. Mentre si propongono nuove task force per altre situazioni di emergenza, l’Italia viene ancora una volta lasciata sola a gestire il problema, ignorata e abbandonata, dopo anni di parole inutili destinata dall’Ue e dal Governo italiano a essere e restare sempre più il campo profughi d’Europa. Altro che ‘Ritorno al Futuro’, come detto da Schinas: il piano dell’Ue sembra più ‘Ricomincio da capo’, dove ogni giorno è uguale, con gli stessi problemi”, concludono.