Meloni, attacco populista contro Lopalco: "Va in giro a fare comizi pagato dai pugliesi"
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Meloni, attacco populista contro Lopalco: "Va in giro a fare comizi pagato dai pugliesi"

Meloni, come anche Salvini, sono parlamentari - pagati dagli italiani - con le più alte percentuali di assenteismo registrate. Tecnicamente, quindi, anche loro vanno in giro a fare comizi pagati dagli italiani.

Giorgia Meloni
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17 Settembre 2020 - 16.25


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Giorgia Meloni si scaglia contro Pierluigi Lopalco nel corso di un incontro con la stampa a Bari a sostegno del candidato di centrodestra Raffaele Fitto per le regionali in Puglia: “Abbiamo un signore” dice Meloni, “che è stato nominato a capo della task force per la lotta al Covid, Lopalco, pagato con 120 mila euro l’anno dai pugliesi e poi candidato capolista in due collegi e in un’altra lista come secondo che va in giro a fare i comizi, sempre profumatamente pagato dai soldi dei pugliesi, poi di recente ha detto che ha deciso di fare il consulente”.
Meloni, come anche Salvini, sono parlamentari – pagati dagli italiani – con le più alte percentuali di assenteismo registrate. Tecnicamente, quindi, anche loro vanno in giro a fare comizi pagati dagli italiani. Ma questi sono dettagli tecnici. 
“E dulcis in fundo – ha aggiunto – ai malati oncologici di questa regione sono arrivati a casa i biglietti elettorali di questo tecnico, il signor Lopalco, con allegato un invito a partecipare al convegno sul rapporto tra Covid e tumori. E, siccome sono dati che non è possibile diffondere, io voglio sapere chi ha diffuso gli elenchi di questi malati e per questo abbiamo depositato una interrogazione parlamentare, per questo scriverò una lettera al garante per la protezione dei dati personali e, se questi malati volessero in qualche maniera tutelare la loro privacy e volessero fare una class action, noi siamo a disposizione per mettere i nostri avvocati a dare loro una mano perché è intollerabile fare una campagna elettorale così. Però racconta bene l’idea di una Puglia – ha concluso Meloni – tenuta sotto scacco da una classe politica che non avendo idee per il suo sviluppo e la sua crescita sta lì a dire che l’unica soluzione che ha è la clientela”.  
“Per venire a lavorare in Puglia ho richiesto una aspettativa dall’università di Pisa. La Regione Puglia mi ha attivato un contratto dell’importo complessivo di 120mila euro lordi l’anno, equivalente al mio stipendio universitario. I cittadini non hanno speso un soldo in più visto che appena sono stato candidato mi sono dimesso dall’incarico in Regione, che mi ha pagato solo 3 mesi di stipendio. Ho fatto la campagna elettorale prendendo le ferie arretrate visto che ho lavorato senza interruzione per anni. Chi mi attacca ha pochi argomenti” è la replica di Pier Luigi Lopalco, che continua: “”Sono completamente estraneo all’invio di materiale elettorale ai pazienti oncologi. Ho letto anch’io quello che ha scritto una signora su Facebook, ovvero di aver ricevuto un invito a un convegno su Covid e tumori dove ero stato invitato a parlare di assistenza ai malati oncologici durante l’emergenza – ricostruisce Lopalco – Chi ha organizzato questo convegno ha probabilmente usato una mailing-list di qualche associazione di pazienti e ha mandato l’invito al convegno con anche materiale elettorale di cui io non sapevo nulla. Ho subito parlato con la diretta interessata, che poi sempre su Facebook ha ridimensionato la cosa, spiegando che non c’entravo nulla”.

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