Conte preoccupato chiama i ministri: "La scuola è responsabilità di tutti, non solo della Azzolina"
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Conte preoccupato chiama i ministri: "La scuola è responsabilità di tutti, non solo della Azzolina"

Lunedì il vertice a Palazzo Chigi per fare il punto della situazione: preoccupa la crescita dei contagi in vista della riapertura degli istituti

Azzolina e Conte
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25 Agosto 2020 - 07.15


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Il timore che la crescita dei contagi possa compromettere la riapertura delle scuole, le polemiche sul ritardo nella consegna dei banchi e sulla predisposizione, da parte di alcuni enti locali, di spazi in cui tenere lezione, le critiche dei sindacati al ministro Azzolina e le difficoltà nel predisporre il servizio di trasporto per portare i ragazzi a scuola mantenendo la distanza di almeno 1 metro, hanno indetto il premier Giuseppe Conte a convocare un incontro, lunedì, con il ministro dell’Istruzione e i ministri competenti sulla riapertura, la titolare del Mit Paola De Micheli e il ministro della Salute Roberto Speranza. Al vertice, in cui hanno partecipato anche Angelo Borrelli e Domenico Arcuri, il premier ha ribadito che “la scuola è una responsabilità di tutti, non solo della Azzolina”.

Sono tanti i nodi ancora da sciogliere, a partire dai trasporti (le Regioni avevano da tempo sollecitato una strategia nazionale a riguardo), ma intanto un prima buona notizia c’è stata: in alcune scuole romane sono arrivati i primi banchi monoposto; li avevano ordinati, appena avuti i fondi dal ministero dell’Istruzione, alcuni presidi grazie ai soldi del decreto Rilancio. E mentre proprio sono partiti in tutte le Regioni i test sierologici per il personale della scuola, in molte regioni mancherebbero i kit per i medici di famiglia, che avrebbero dovuto somministrarli.

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Dopo l’incontro con i ministri, il premier ha iniziato un vertice con i capidelegazione della maggioranza. Riunione chiesta da Dario Franceschini, capo del gruppo dem, che teme un ulteriore estendersi della tendenza che si è vista in queste settimane, e cioè l’eccessiva litigiosità tra Regioni, che porta a norme a macchia di leopardo, con il rischio di confusione e di conflitti.

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