Il vuoto teatrino della politica
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Il vuoto teatrino della politica

Termoscanner all'ingresso, più di 4000 sedie distanziate, la metà rimaste vuote ma è stata un fiasco. I tre leader, Salvini Meloni e Tajani, hanno parlato ognuno pro domo sua

Ironia su Salvini
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David Grieco Modifica articolo

5 Luglio 2020 - 15.10


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La manifestazione del centrodestra in Piazza del Popolo a Roma sarà stata pure una manifestazione responsabile (termoscanner all’ingresso, più di 4000 sedie distanziate, la metà rimaste vuote) ma è stata un fiasco.
I tre leader, Salvini Meloni e Tajani, hanno parlato ognuno pro domo sua. Tajani voleva soltanto perorare la causa della riabilitazione di Berlusconi con annessa raccolta di firme. Salvini ci teneva a ribadire che non vede l’ora di riabbracciare tutti perché le norme anti Covid in realtà sono soltanto un perverso complotto contro la sua popolarità. E la Meloni, col vento in poppa nei sondaggi, si trovava lì essenzialmente per continuare la sua ascesa a spese degli altri due nei sondaggi medesimi.
Già, i sondaggi. Vi è forse capitato in questi mesi di leggere o ascoltare qualcuno che abbia raccontato di aver risposto a una telefonata in cui gli veniva chiesta la sua intenzione di voto? Saranno pure tutti abbottonati, ma è ben strano che sulla piazza di Internet non vengano mai fuori indiscrezioni al riguardo.
Tornando a Piazza del Popolo, se la manifestazione del centrodestra doveva rappresentare la forza di una compagine che avrebbe attualmente la maggioranza dei voti nel paese, c’è da chiedersi quanta gente si recherebbe oggi in piazza per manifestare in sostegno del governo in carica. Per non parlare di coloro che vorrebbero andare a votare in eventuali, sempre più improbabili elezioni.
Sarà che è domenica e c’è poco da raccontare, ma l’ultimo sondaggio la fa da padrone su tutte le prime pagine dei quotidiani. Nonostante Salvini commetta ogni giorno tutti gli errori possibili e immaginabili, la Lega è ancora avanti di 5 punti rispetto al Pd.
Nella galassia dei democratici, oggi le recriminazioni si sprecano. Tutti accusano tutti di aver causato lacerazioni suicide all’interno della sinistra, e c’è persino chi arriva a rimpiangere la scissione socialista del 1921, appena un secolo fa, che diede vita al Pci.
Questo è esattamente ciò che viene da tempo soprannominato “teatrino della politica”. Un teatro dei burattini come quello che deliziava i bambini di un tempo proprio in cima a Piazza del Popolo, sulla splendida terrazza di Villa Borghese.
Ma il popolo, quello con la p minuscola, sembra decisamente disinteressato. Specie di questi tempi, ha ben altro a cui pensare.

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