Nicola Zingaretti parla del Decreto Rilancio come un “vero miracolo”. In un colloquio con la Stampa il segretario del Pd spiega di aver detto ai ministri dem che “ora la nostra missione è una sola: ricreare un clima di fiducia nel Paese e garantire la pace sociale. Per questo vi chiedo solo soluzioni, non problemi”.
Non fare polemiche, ma pedalare, anche se la lettura politica che illustra Zingaretti potrebbe non far piacere all’alleato di Governo: “M5S pensava di dettare l’agenda e di svuotare il Pd. Ora sta succedendo l’esatto contrario. Il Movimento si sta dividendo, senza afflato unitario, né slanci di condivisione, e sta perdendo consensi. Noi che invece invece teniamo una posizione seria e coesa, stiamo risalendo la china, e ormai siamo a un passo dalla Lega. Il Pd – afferma Zingaretti – sta consolidando il suo ruolo: il partito delle istituzioni, il pilastro sul quale si regge il Governo”. Con Giuseppe Conte sempre in sella: “Del resto, mi dica lei, qual è l’alternativa? C’è chi vuole buttare giù Conte, ma le sembra possibile, in questo momento e con questo Parlamento? Vede altri leader o altre maggioranze all’orizzonte?. Via, siamo onesti e smettiamola con la fantapolitica”.
Anche perché il Governo ha messo in campo uno “sforzo immane”. Una maxi-manovra in deficit molto discussa, “lo so – osserva Zingaretti – c’è chi critica quelle 500 pagine sostenendo che ci sia un po’ di tutto per tutti, che manchino una visione d’insieme dell’Italia che verrà e non ci siano vere e proprie riforme strutturali. Ma le faccio una domanda: nelle condizioni politiche, economiche e sociali in cui ci troviamo, avremmo potuto fare di più e di meglio? Io dico di no”. In altre parole “il massimo possibile”, nelle condizioni date.
Una macchina che si è messa in moto, con alcuni grave falle. ”È vero che ci sono stati troppi ritardi, è vero che dobbiamo sciogliere i nodi della burocrazia, è vero che dobbiamo fare in modo che questi soldi arrivino sul serio, fino all’ultimo centesimo, nelle tasche degli italiani. Ma è altrettanto vero – afferma il leader Pd – che la macchina si è messa in moto, sul Paese si sta riversando una massa enorme di liquidità mai esistita prima, molte categorie stanno per ottenere sussidi che non avevano mai ricevuto, e l’opinione pubblica comincia ad avere la percezione dello sforzo immane che stiamo facendo”.
Zingaretti registra un “malessere profondo nella società italiana, le persone stanno male, le imprese pure”, per cui davanti al Governo c’è “un passaggio strettissimo: se nei prossimi 60 giorni la macchina dei sussidi non gira come deve, allora la rabbia sociale può esplodere”