“Revocare la circolare del Viminale non credo sia il termine giusto, noi potremmo emettere un’ordinanza che vada a contrastare quello che dice e che impedisca questa attività. Ieri ho avuto un colloquio telefonico con il ministro Lamorgese che mi ha spiegato che non intendeva raggiungere quello scopo”. Lo ha detto il governatore lombardo, Attilio Fontana, ai microfoni di ‘Centocittà’ su Rai Radio1, rispondendo a chi gli chiedeva se la Lombardia intende revocare, con un’ordinanza, la circolare diffusa ieri dal Viminale che autorizza le passeggiate vicino casa di un genitore col proprio figlio. Questa mattina una nota del ministero dell’Interno ha precisato che ”le regole sugli spostamenti per contenere la diffusione del coronavirus non cambiano”.
“La gravità del fatto è a livello psicologico – ha sottolineato Fontana – al di là del fatto che si faccia o meno la passeggiata col proprio bambino, è la dimostrazione che si sta mollando la presa, che la gente si illuda che sia finito tutto, questo è il messaggio sbagliato” della circolare.
In Lombardia, ha assicurato Fontana, “non cambierà nulla di quello che è contenuto nella mia ordinanza che ha valenza fino al 4 aprile”. Quindi se esco con mio figlio mi becco una multa in Lombardia? “Se non c’è una motivazione valida e non si rimane distanziati sì – ha sottolineato il governatore lombardo – mi rendo conto che la cosa sembra brutta ma bisogna limitare il più possibile” i contagi.
Altrimenti, ha osservato Fontana, “il passo successivo sarà uscire con l’amichetto che abita sullo stesso piano o incontrare una mamma e fare quattro chiacchiere. E’ una catena che se non c’è una stretta iniziale rischia di diventare troppo lunga”. “Ora sto andando a lavoro e vedo che in strada ci sono più macchine del solito. Sembra finito l’effetto delle misure, ma bisogna capire che non è uno scherzo o una limitazione per fare un dispetto ai cittadini, bisogna capire che se vogliamo vivere lontani dal virus dobbiamo fare questi sacrifici” ha avvertito.
Poi, a chi gli chiedeva conto delle polemiche apparse stamani su alcuni giornali in merito all’ospedale da campo realizzato alla Fiera di Milano, ha replicato: “Al di là delle polemiche vorrei capire cosa ha fatto il governo centrale per l’ospedale in Fiera. Io non voglio fare alcuna polemica ma credo che il merito sia dei milanesi, di Fondazione Fiera, di Enrico Pazzali e Guido Bertolaso. La Regione la tiro fuori perché così non si dice che parlo per interesse personale”.
Quanto ai test sierologici, “potremo dare il via quando l’Iss ci dirà che sono legittimi – ha osservato Fontana – per ora sono ancora discussi e ci è stato detto che gli unici test che possiamo usare sono quelli a mezzo dei tamponi. Credo che si facciano tante polemiche a volte fondate sul nulla, a volte senza conoscere le reali situazioni. Noi su questi e tanti altri test proposti nel mondo stiamo facendo fare sperimentazione all’università di Pavia, per avere il riconoscimento di un test che possa essere più rapido di quelli attuali e che dia al tempo stesso la garanzia di un risultato vicino alla perfezione. I due elementi non possono andare disgiunti”.
“Quando si tornerà alla normalità è una domanda che va fatta ai tecnici, io mi fido di quello che dicono. Ora alcuni professori dicevano a fine aprile e i provvedimenti dovrebbero andare fino a metà arile. Non voglio entrare nel merito, perché non sono medico o epidemiologo, chi se ne intende dice che ci vorranno almeno 15-20 giorni o un mese” ha poi detto il governatore lombardo in collegamento con ‘Mi manda Raitre’.
Riguardo ai dati sui contagi in Lombardia “iniziano ad essere minori ma grazie al comportamento rigoroso richiesto ai nostri cittadini. I contagi stanno rallentando ma non voglio che si generi eccessivo entusiasmo. Sono dei numeri che ci dimostrano come l’aumento delle infezioni non si incrementa ma è stabile e inizia ad avere qualche piccola flessione. E’ la prova che il picco dovrebbe essere stato raggiunto e fra poco dovrebbe iniziare la discesa”. “Questo si è ottenuto grazie ai comportamenti virtuosi che sono stati posti in essere – ha aggiunto Fontana – purtroppo è una malattia che si cura evitando il contagio tra le persone, il cosiddetto distanziamento sociale. Se lo interrompiano il contagio ricomincia a correre”.
Riguardo ai provvedimenti economici messi in campo dal governo per fronteggiare l’emergenza coronavirus “non credo siano assolutamente sufficienti. E’ necessario – ha rimarcato il governatore – che alle persone più deboli e in difficoltà i soldi arrivino subito sennò rischiamo di creare disagio sociale”. Per Fontana l’esecutivo dovrebbe quindi “investire in green economy, tecnologia, innovazione e ricerca ma con un progetto di Paese e di sviluppo economico ben chiaro”. Questa, ha osservato, “potrebbe essere un’opportunità anche per le zone che sono più indietro”.
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