La cosa straordinaria è che lui dimentica quello che ha fatto e ha detto negli ultimi anni: chiudendo i porti, trattando i migranti come potenziali stupratori, terroristi e delinquenti facendo nelle dichiarazioni di tutta l’erba un fascio e avendo parole sprezzanti per tanti paesi, con l’eccezione dell’Ungheria di Orban, Putin e perfino Trump nonostante la sciagurata politica dei dazi del miliardario sta causando danno all’economia, italiana compresa.
E adesso che dice? “Altri Paesi non ci vogliono, non vogliono lavoratori italiani e i nostri prodotti? Ce ne ricorderemo quando torneremo al governo”.
Così Matteo Salvini, in una diretta Facebook, commentando l’atteggiamento di alcuni Paesi nei confronti dell’Italia per il coronavirus.
Ma non era Salvini quello che pochi giorni fa aveva detto che bisognava ‘sigillare’ le frontiere? O era il sosia?
No era lui. Ma in quei giorni sperava di poter lanciare una campagna xenofoba sostenendo che il virus sarebbe arrivato in Italia con i barconi e gli africani. Poi si è accaduto che il virus sia stato diffuso in Italia e in altri paesi da due focolai, uno in Veneto e uno in Lombardia, e gli ‘africani’ sono diventati gli italiani e i padani.
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