Chissà quanto gli sarà costato ammetterlo: “Nel centrodestra, come in tutte le coalizioni dovrebbe essere, abbiamo sempre detto che il leader è colui il cui partito ottiene più voto: quindi è logico che, se Salvini è oltre il 30%, sia lui il leader del centrodestra”. A dirlo è Silvio Berlusconi, che a fare il ruolo del secondo arrivato (anzi del terzo, in questo caso) non è per nulla abituato. Anzi. “Ma noi non siamo la Lega” ci tiene a specificare l’ex Cavaliere, “siamo i continuatori della tradizione liberale, occidentale, cristiana, garantista”.
Questa concessione a Salvini è molto rilevante, specie in vista della grande manifestazione a Roma di domani, che vedrà le destre unite sul palco di Piazza San Giovanni. Berlusconi sarà presente, ma dovrà fare i conti con la resistenza di alcuni dei suoi: Renato Brunetta ha già annunciato che lui non ci sarà (“Quella non è la mia piazza”) e anche Mara Carfagna, storica deputata di Forza Italia, ha espresso dei dubbi: “Non credo che manifestare a fianco dell’estrema destra faccia bene a Forza Italia, noi non condividiamo quei valori”.
Argomenti: matteo salvini silvio berlusconi