Forza Italia “deve essere ancora il cuore, il cervello e la spina dorsale” del centrodestra, “naturalmente lontano da ingenuità sovraniste e da tentazioni populiste”, perché “una democrazia occidentale funziona se la competizione al suo interno è tra un centrodestra e un centrosinistra, alieni da pauperismi, da giustizialismi, da sovranismi… Silvio Berlusconi esce dallo Studio alla Vetrata del Colle, ribadisce la sua contrarietà a un governo giallorosso (”siamo preoccupati per il pericoloso scenario che si sta delineando”) e mette i puntini sulle ‘i’, lanciando un messaggio preciso al suo alleato Matteo Salvini, in vista delle prossime elezioni regionali: ”La destra senza di noi non sarebbe in grado di vincere e se anche vincesse non sarebbe in grado di governare”.
Tradotto: caro Matteo, ora che è fallita l’esperienza gialloverde e sei in cul de sac e sembra allontanarsi sempre di più la strada del voto, torni a fare opposizione, ma se vuoi vincere le prossime elezioni, il centrodestra deve restare unito e non pensare che Forza Italia ti faccia da spalla o, peggio, da ruota di scorta. Il Cav sa inoltre che, in uno scenario politico molto fluido, è iniziata la corsa al centro. Molti azzurri sono convinti che il Pd, con la scusa del Conte bis, è pronto a riprendersi i voti ‘rubati’ dai Cinque stelle e, per questo, Fi guarda all’area moderata di delusi in cerca di una casa e di una identità.
L’ex premier, insomma, è pronto a un accordo di coalizione, ma Fi non è disposta a rinunciare alla propria storia, al proprio simbolo e alle proprie liste. Le sue parole suonano come un vero e proprio monito all’indirizzo di via Bellerio e una netta presa di distanza dal sovranismo sbandierato dal ‘Capitano’. I fedelissimi di Arcore sono un coro unanime. Il primo a rivolgersi a Salvini è Sestino Giacomoni: ”Mi auguro che l’insegnamento che arriva a tutti da questa gestione della crisi porti anche Salvini a capire che in questo momento se il centrodestra non è unito probabilmente rischia di perdere le prossime elezioni, non solo quelle politiche ma anche quelle regionali imminenti”. Giacomoni rincara la dose: ”La Lega dovrà chiarirsi le idee perché aprire una crisi dicendo che non si può più stare con il governo del ‘no’ e poi inseguire i grillini denota che c’è qualcosa che non va”.
Sulla stessa linea Mariastella Gelmini, che riunisce in serata il gruppo alla Camera: ”Ora che potrebbe vedere la luce un nuovo bipolarismo, con un governo di sinistra-sinistra che non resisterà alla tentazione di mettere le mani nelle tasche degli italiani, noi saremo, in coerenza con la nostra storia, collocati all’opposizione”. “Certo – assicura l’ex ministra che invita a colmare il vuoto al centro – non sarà la stessa opposizione della Lega e di Fratelli d’Italia, anche perché lo spazio al centro dello schieramento politico si dilaterà e noi dovremo occuparlo. Lo faremo riconfermando la nostra posizione politica, europeista e atlantista”.
Soddisfatta delle parole di Berlusconi anche la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna: ”Le sue parole rappresentano un cambio di linea che personalmente auspico da tempo. Sono infatti convinta che solo una presa di distanza dal sovranismo consentirà alla destra liberale, repubblicana, popolare e garantista di ritrovare la sua centralità”. E ancora: “L’abbaglio sovranista che ha accecato anche alcuni in casa nostra, sia per convinzione sia per convenienza, deve ora lasciare spazio a una nuova e autonoma elaborazione politica e culturale in grado di rinnovare il nostro campo e offrire degna rappresentanza ai tanti italiani che oggi non si riconoscono in posizioni estremiste e polarizzate”
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