Mattarella: i migranti morti nel Mediterraneo interrogano le coscienze
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Mattarella: i migranti morti nel Mediterraneo interrogano le coscienze

Il presidente ha tenuto un discorso all'Università di Cassino, in cui ha ricordato anche il caso del ragazzino migrante con la pagella cucita tra i vestiti

Sergio Mattarella
Sergio Mattarella
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11 Marzo 2019 - 17.15


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In un discorso a braccio all’Università di Cassino, il Presidente Mattarella ha affermato che i migranti morti nel Mediterraneo “Interrogano fortemente le noste coscienze”. Il discorso del capo dello Stato ha preso spunto da un intervento precedente di Elena Di Palma, rappresentante degli studenti, che ha parlato dei problemi dell’immigrazione e delle tragedie nel Mediterraneo, per ricordare il caso di un giovanissimo migrante annegato nella traversata. “Un episodio drammatico – ha detto Mattarella – che non posso dimenticare, quello di un ragazzo di 14 anni annegato nel Mediterraneo a cui e’ stato trovato cucita all’interno la pagella con i suoi voti. E sono diversi – ha aggiunto – i casi di giovanissimi che attribuiscono il valore di un passaporto alla pagella, dandogli un valore anche piu’ forte, quasi di accreditamento per il mondo. Tutto cio’ interroga fortemente le nostre coscienze”. 
L’episodio commosse profondamente chi ha ancora in Italia ha la capacità di provare pietà umana: è stato raccontato nel libro “Naufraghi senza Volto” a cura della anatomopatologa Cristina Cattaneo: il giovanissimo migrante non poteva avere più di 14 anni, a giudicare dalle ossa del polso, ed è morto insieme ad altri settecento, o forse novecento, nel grande naufragio del 18 aprile 2015 nel Mediterraneo. Cucita nella giacca, gli è stata trovata una pagella. ‘Bulletin scolaire’, diceva la scritta sbiadita con i voti. Veniva da lontano, dal Mali il ragazzino che si portava addosso, come un tesoro, la sua pagella, ed è passato anche lui per l’inferno della Libia. L’Europa non la raggiunse mai: il barcone su cui viaggiava si ribaltò, e i migranti furono trovati ancora chiusi nella stiva, tanto accalcati da potere a stento respirare. Nel libro della anatomopatologa Cristina Cattaneo si racconta tutto: “quando i medici hanno iniziato a svestirlo, hanno trovato qualcosa di duro e quadrato. Mi ritrovai in mano un piccolo plico di carta composto da diversi strati. Cercai di dispiegarli senza romperli e poi lessi: Bulletin scolaire e, in colonna, le parole un po’ sbiadite mathe’matiques, sciences physiques… Era una pagella”.

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