Tra i grillini c’è di tutto. Dagli ex fascisti folgorati dal verbo del comico (ma che sempre fascisti nell’animo restano) agli ex elettori di Rifondazioni che avevano visto nel M5s un nuovo soggetto per portare avanti in maniera nuove le idee portanti della sinistra moderna, dall’ambientalismo alla partecipazione alla giustizia sociale.
Poi, a caccia di voti, M5s ha oscillato della rivendicazione dell’eredità di San Francesco alla xenofobia, al rifiuto di condannare la propaganda fascista e al rifiuto di votare lo Ius Soli, facendo squadra con i leghisti xenofobi. Fino alle improvvide dichiarazioni di Luigi Di Maio che definì le ong taxi del mare.
Ora però l’anima di sinistra del M5s è diventata insofferente alla deriva razzista e reazionaria di Salvini, che ebbro del successo e dei sondaggi elettorali ha accentuato la linea razzista e intollerante passando i primi giorni da ministro dell’Interno non a governare ma a spargere odio.
Ma adesso i militanti che fanno riferimento a Fico e di cui fan parte Paola Nugnes, Luigi Gallo, Nicola Morra e Paola Taverna, sono a dare battaglia in parlamento. “Faremo sentire la nostra”, assicurano promettendo di non cedere in alcun modo a misure che “non fanno parte del programma”. “Siamo stati i primi a raccontare che ci sono delle ong meravigliose, che fanno un lavoro indispensabile, e alcune che sono state oggetto anche di questioni legali e giudiziarie, che hanno avuto dei problemi”, ha detto Laura Castelli.
Per questo Fico ha ricevuto a Montecitorio una delegazione di Medici senza Frontiere. “Chi fa solidarietà ha tutto il supporto dello Stato – ha scritto, poi, su Facebook – lo Stato deve essere vicino a chi soffre, ai più deboli, a chi viene considerato ultimo”.
Riuscirà in nome della portano Giggino Di Maio a tenere a bada l’anima antirazzista del movimento difronte alle follie della Lega?
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