Nel tentativo di rincollare i pezzi dell’accordo tra Cinque Stelle e Lega sul tavolo torna l’ipotesi, riferiscono fonti parlamentari, di spacchettare il ministero dell’Economia. Con Paolo Savona che andrebbe alla Finanze e un altro esponente al Tesoro. Le deleghe del Tesoro potrebbero però passare al sottosegretario alla presidenza del Consiglio che, qualora andassero in porto le ultime trattative in corso sul governo, sarebbe proprio Giorgetti, che potrebbe però anche essere il premier. L’ipotesi dello spacchettamento sarebbe gradita anche a M5s. Giorgetti oggi, a differenza di quanto ipotizzato, non è andato al Quirinale.
“La squadra resta la stessa o c’è il voto”, ha spiegato Salvini. Anche per M5s la lista del governo politico non si cambia, altrimenti salta l’equilibrio trovato.
Forza Italia nel frattempo resta alla finestra, ragiona sulla possibilità di riproporre lo schema di un governo di minoranza. Si vedono pochi spiragli sull’esito della partita. Salvini dice di volerci provare fino all’ultimo: “Vi do la mia parola che le proveremo tutte fino all’ultimo a dare un Governo a questo Paese perché – ha spiegato in un comizio – altrimenti qualcuno pensa che in Italia si possa aumentare l’Iva, aumentare le accise sulla benzina e far sbarcare migliaia clandestini”.
L’exit strategy è permettere, attraverso un atto di ‘sfiducia tecnica’, che nasca un governo Cottarelli che porti il Paese alle elezioni preferibilmente in autunno evitando la chiamata alle urne nei mesi di luglio e agosto.
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