Governo, in sei punti proviamo a spiegarvi cosa sta succedendo
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Governo, in sei punti proviamo a spiegarvi cosa sta succedendo

Lo stop di Cottarelli il cui esecutivo sembra però l'unico possibile. Le posizioni di M5s, Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia e Pd anche sulle possibili alleanze, sull'astensione e sulla data del voto

Cottarelli
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30 Maggio 2018 - 12.29


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Proviamo a fare chiarezza perché in questo momento la situazione politica italiana è così confusa che rischiamo anche noi di comunicare dati non corretti ai lettori. Ci proviamo almeno perché le posizioni, come in una gara di acrobazie cambiano di minuto in minuto. Vediamo assieme. Alle 14.30 del 30 maggio 2018 questo lo scenario.

1) L’economista e il Colle. Cottarelli ha avuto un colloquio informale con Mattarella. Dal Colle fanno sapere che: “Durante l’attività del Presidente del Consiglio incaricato per la formazione del nuovo Governo sono emerse nuove possibilità per la nascita di un Governo politico. Questa circostanza, anche di fronte alle tensioni sui mercati, lo ha indotto – d’intesa con il Presidente della Repubblica – ad attendere gli eventuali sviluppi”. Quindi al momento Cottarelli sta fermo al palo in attesa. Con il passare delle ore, comunque, l’unica ipotesi a cui si starebbe lavorando è proprio quella del governo Cottarelli, che andrebbe alle Camere per raccogliere l’astensione di tutti. Il governo potrebbe così’ partire, essendo pienamente in carica, nonostante i pochissimi voti di sostegno.Il fulcro della trattativa, al momento, sarebbe la durata dell’esecutivo che avrebbe come compito solo varare alcuni provvedimenti economici e portare il Paese al voto in autunno. C’e’ infatti chi preferirebbe limitare al minimo durata e provvedimenti, chi invece vorrebbe farlo durare fino ad ottobre, facendo eventualmente anticipare la manovra e la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia che evitano l’aumento dell’Iva già a luglio.

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2) M5s. Ieri sera Di Maio ha ritirato la richiesta di impeachment a Mattarella. E si è detto disponibile and andare al governo con la Lega. Il premier proposto dai pentestellati sarebbe ancora una volta Giuseppe Conte. Per favorire la formazione dell’esecutivo sono disposti a togliere Paolo Savona dalla casella del Tesoro per sostituilo con personaggio più gradito anche al Quirinale: Pierluigi Ciocca, ad esempio, economista in passato ai vertici della Banca d’Italia. In caso di voto anticipato la scelta dei 5 Stelle è per il 29 di luglio.

3) La Lega. Salvini dice no alla proposta di Di Maio. Oggi da Pisa il leader del Carroccio ha dichiarato: “Di Maio riapre? Non siamo al mercato”. Il Carroccio però non vuolo andare al voto a fine luglio, questo perché teme l’effetto astensione. Dunque si profila l’ipotesi di una non-sfiducia a Cottarelli che porti il Paese al voto a settembre-ottobre. Giancarlo Giorgetti, numero due di Salvini, ha dichiarato: “C’è Cottarelli che sta tentando di fare il governo. Se i voti non ce li ha, dovremo studiare un percorso ordinato verso elezioni il prima possibile”. L’idea è quella di un’astensione di massa che permetterebbe con i pochi sì recuperati in Parlamento dal premier incaricato e di arrivare appunto a un governo temporaneo fino all’autunno. Poi alle urne

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4) Fratelli d’Italia. Giorgia Meloni, che in questi 90 giorni ha sputato contro l’accordo tra Lega e M5s e soprattutto contro il Capo dello Stato, ci ripensa. Tanto che ha rivolto un appello a Mattarella affinché dia l’incarico o al centrodestra oppure ai giallo-verdi sostenuti, questa volta, anche da FdI.

5) Forza Italia. Nel caso Lega e Fdi trovassero davvero la quadra per dare vita con M5s a un governo, Forza Italia si troverebbe da sola a fronteggiare le elezioni. Ipotesi che Berlusconi vuole ostacolare con ogni mezzo necessario. Da qui i reiterati appelli di Gelmini e Bernini per non rompere il patto del centrodestra. Anche Forza Italia è comunque propensa per il voto in autunno

6) Il Pd. Ieri sono stati Dem a lanciare l’idea del voto a luglio. Oggi piccolo passso indietro e apertura per nuove ipotesi. Il segretario reggente Martina conferma però l’astensione a un’eventuale esecutivo Cottarelli. Stamane ha detto: “Noi ci dobbiamo preparare al voto. Non tocca al Pd individuare una data. Noi abbiamo anche ieri manifestato l’ipotesi di astensione positiva per il Governo Cottarelli per aiutare il capo dello Stato. E’ un governo neutrale. L’astensione per Cottarelli serve per evitare contrapposizioni”. Sulla data del voto diversa la posizione di Andrea Orlando. Che spiega “Salvini dice che non vuole fare il governo ma non vuole votare a luglio. O c’è un consenso anche solo implicito alla partenza di un governo che porti l’Italia al voto o prima si vota meglio è. Se entriamo in crisi economica non è un problema delle classi dirigenti ma un problema del popolo. La contraddizione più grossa è quella di Salvini perché se si vota a settembre non si può arrivare al voto senza un governo. Il punto oggi è elezioni o governo di decantazione. Noi abbiamo dato il via libera a questa ipotesi con un voto che serve a mantenere il carattere neutro del governo ma se l’esecutivo diventa anziché una tregua un modo per sparare, si alza solo la temperatura”.

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