Casellati (sconfitta) sale al Quirinale, Mattarella si prende due giorni per decidere
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Casellati (sconfitta) sale al Quirinale, Mattarella si prende due giorni per decidere

Di Maio gela Salvini: 'Non tratto con Berlusconi e Meloni'. 'Da Di Maio una prova di immaturità', replica FI. E il leader della Lega avverte: 'Se non si muove nulla, ci provo io'

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20 Aprile 2018 - 07.11


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Ci sono spunti di riflessione, Mattarella saprà individuare il percorso migliore. Così la presidente del Senato, ElisabettaCasellati, dopo aver incontrato il capo dello Stato, al quale ha riferito delle sue consultazioni sull’ipotesi di un governo sostenuto da M5s e centrodestra. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deciso di prendersi due giorni di riflessione.

M5s. “Ce la stiamo mettendo tutta per dare agli italiani un Governo che migliori loro la vita – ha scritto su Twitter il capogruppo del MoVimento 5 Stelle Danilo Toninelli -. Rimaniamo noi stessi: intransigenti e legati ai nostri principi, in primis la coerenza. Un governo che tiri a campare non ci interessa, a quel punto meglio il voto. Stateci vicini. Grazie”.

Lega. “Vi dico solo, e lo ribadisco, che ho la netta sensazione che ci sia qualcuno che vuole perdere tempo, che non vuole nessun governo per arrivare a un governo tecnico alla Monti, telecomandato da Bruxelles per spennare gli italiani. E per evitare questa fregatura io farò tutto il possibile”, ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini. “Farò tutto quello che è possibile fare – ha aggiunto – se possibile mettendomi anche in campo in prima persona”.

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FI. “Nessun accordo è possibile con i 5 Stelle, un partito che non conosce l’abc della democrazia, che prova invidia sociale, formato solo da disoccupati, e che rappresenta un pericolo per l’Italia”, ha detto Silvio Berlusconi. “Sono arrivato qui in grave ritardo perché sono dovuto rimanere a Roma per seguire le consultazioni: regna una grande confusione, gli italiani hanno votato molto male. Seguo tutto con disgusto, va tutto di male in peggio”. 

“Ieri abbiamo chiarito che non pretendevamo che la Lega facesse un parricidio – ha detto la capogruppo M5s alla Camera, Giulia Grilload Omnibus, su La7 -, ma almeno che stringesse un armistizio con Fi per una fase durante la quale fosse contemplabile un accordo tra noi e la Lega”. “In politica quando si parla di appoggio esterno si parla di voti per la fiducia; invece per noi questi voti non sono necessari perché M5s e Lega in quanto a numeri sono autosufficienti. Non si può insomma parlare di appoggio esterno ma, come diciamo noi, di “non ostilità” del M5s ad un appoggio” di Fi e Fdi ad un governo di programma tra M5s e Lega. Giulia Grillo ad Agorà su La7 ha ripetuto: “Non è un appoggio esterno, perché quello sarebbe un appoggio necessario a far partire un governo: mentre noi abbiamo comunque i numeri”.

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