Giorno della memoria, Mattarella: "Il fascismo non ebbe alcun merito"
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Giorno della memoria, Mattarella: "Il fascismo non ebbe alcun merito"

Il presidente della Repubblica "Le leggi razziali macchia indelebile della nostra storia". "Repubblica e Costituzione sono il baluardo perché tutto questo non possa più avvenire"

Sergio Mattarella
Sergio Mattarella
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25 Gennaio 2018 - 13.24


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Il fascismo non ebbe meriti, le leggi razziali macchia indelebile nella nostra storia, la Shoah unica nella storia d’Europa, la Costituzione baluardo della democrazia. Sono alcuni dei passaggi dell’intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione delle celebrazioni al Quirinale del Giorno della memoria.
Una giornata che quest’anno coincide con l’ottantesimo anniversario dalla promulgazione delle leggi razziali. E proprio sul fascismo le parole di Mattarella sono state nette. Un passaggio che sembra far riferimento alle cronache e alla campagna elettorale di queste ultime settimane.
“Sorprende sentir dire”, ha affermato il capo dello Stato, “ancora oggi da qualche parte, che il fascismo ebbe alcuni meriti ma fece due gravi errori: le leggi razziali e l’entrata in guerra. Si tratta di un’affermazione gravemente sbagliata e inaccettabile, da respingere con determinazione. Razzismo e guerra non furono deviazioni o episodi rispetto al suo modo di pensare, ma diretta e inevitabile conseguenza”.
“Le leggi razziali”, ha aggiunto Mattarella, “rappresentano un capitolo buio, una macchia indelebile, una pagine infamante della nostra storia. Si rivela al massimo grado il carattere disumano e il distacco definitivo della monarchia dai valori del Risorgimento e dello Statuto liberale”.
“La Repubblica italiana, nata dalla Resistenza, si è definita e sviluppata in totale contrapposizione al fascismo”, ha aggiunto il capo dello Stato, “e la nostra Costituzione ne rappresenta, per i valori che proclama e per gli ordinamenti che disegna, l’antitesi più netta. L’indicazione delle discriminazioni da rifiutare e respingere, al suo art.3, rappresenta un monito, il presente ci indica che di questo monito vi era e vi è tuttora bisogno. Credo che tutti gli italiani abbiano il dovere di riconoscere che un crimine turpe e inaccettabile è stato commesso, con l’approvazione delle leggi razziali nei confronti dei nostri concittadini ebrei”.
Per il presidente della Repubblica “tutte le vittime dell’odio sono uguali e meritano uguale rispetto. Ma la Shoah, per la sua micidiale combinazione di delirio razzista, volontà di sterminio, pianificazione burocratica, efficienza criminale, resta unica nella storia d’Europa”.
Poi da Mattarella una considerazione su quanto accade oggi. “Focolai d’odio, di intolleranza, di razzismo, di antisemitismo, sono presenti nelle nostre società e in tante parti nel mondo. Non vanno accreditati di un peso maggiore di quello che hanno: il nostro Paese e l’Ue hanno gli anticorpi necessari per combatterli; ma sarebbe un errore capitale minimizzarne la pericolosità”.
“La Repubblica italiana, ha sottolineato il capo dello Stato, forte e radicata nella democrazia, non ha timore nel fare i conti con la storia d’Italia. Non dimentica né nasconde quanto di terribile e di inumano è stato commesso nel nostro Paese con la complicità di organismi dello Stato, di intellettuali, giuristi, cittadini, asserviti a una ideologia nemica dell’uomo. La Repubblica e la Costituzione sono il baluardo perché tutto questo non possa più avvenire”.

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