Raggi: "Troppe vie a Roma dedicate a chi aderì al Manifesto della razza, le cancelleremo"
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Raggi: "Troppe vie a Roma dedicate a chi aderì al Manifesto della razza, le cancelleremo"

Già avviate le procedure. "Roma- dice il sindaco- è orgogliosamente antifascista"

Virginia Raggi
Virginia Raggi
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22 Gennaio 2018 - 11.50


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A ottant’anni dalla promulgazione delle leggi razziali fasciste, una delle pagine più vergognose della nostra storia, arriva l’impegno del sindaco di Roma per non dimenticare e combattere le recrudescenze di oggi. Un tema quanto mai attuale se si pensa agli ultimi episodi di cronaca: dall’aggressione ai danni di un gruppo di antifascisti a Genova alle parole sulla difesa della razza bianca di Attilio Fontana, candidato leghista in Lombardia.
Virginia Raggi ha assicurato che saranno presto rinominate le strade della capitale intitolate a chi aderì al Manifesto della razza. Lo ha fatto in un’intervista per il documentario di Pietro Suber ‘1938. Quando scoprimmo di non essere più italiani’.
“Dobbiamo cancellare queste cicatrici indelebili, ha detto Raggi, che rappresentano una vergogna per il nostro Paese. Roma condanna le leggi razziali, la nostra città è orgogliosamente antifascista. Per questo utilizzeremo ogni strumento disponibile per combattere quei rigurgiti di violenza e discriminazione che non vogliamo tollerare”.
Un impegno quello di Roma che dovrebbe dare il buon esempio anche alle altre città d’Italia. “Perché, dice ancora il sindaco Raggi, il famigerato manifesto, a cui aderirono 10 scienziati, fu presupposto delle leggi razziali e contribuì alla totale esclusione degli ebrei italiani dalla vita pubblica, e a creare le condizioni per le deportazioni nazifasciste”.
La scelta di Roma segue la nomina da parte del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, di Liliana Segre senatrice a vita. Una nomina non casuale quella del Presidente Mattarella arrivata a pochi giorni dalla celebrazione della Giornata della memoria e a 80 anni dalle leggi razziali di cui la Segre fu vittima all’età di 8 anni.
Intanto l’iter per la cancellazione dalla toponomastica di Roma dei nomi di chi ha aderito al manifesto è iniziato e dovrebbe concludersi rapidamente.

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