Secondo un sondaggio del quotidiano El Pais, la maggioranza dei catalani – il 56 per cento – ritiene che il referendum indetto per il primo ottobre (e che se approvato sancirebbe l’indipendenza della Catalogna) non può essere considerato valido o legale.
La stessa percentuale, quasi di conseguenza, è favorevole a un cambiamento di strategia da parte della Generalitat ritenendo necessario che essa imbocchi un percorso di negoziazione simile a quella del nazionalismo basco.
Stando sempre al sondaggio, la forbice tra sostenitori del negoziato e quelli del referendum unilaterale è di quasi venti punti, a favore dei primi.
L’analisi demoscopica, quindi, certificherebbe una spaccatura tra la popolazione della regione e la fazione politica che ha la maggioranza nel parlamento catalano ed ha votato a favore del referentum
Secondo il sondaggio Metroscopia, fatto nell’ultima settimana per El Pais intervistando un campione di mille persone residenti in Catalogna, la maggioranza rifiuta i contenuti e la forma del referendum, pur se non vengono risparmiate critiche al governo centrale. L’82 per cento del campione crede, infatti, che l’esecutivo di Mariano Rajoy con le sue scelte abbia contribuito a rafforzare il processo di indipendenza piuttosto che indebolirlo.
A non convincere non è l’idea di un referendun, ma la forma proposta dal presidente della Generalitat, Charles Puigdemont, senza cercare una intesa con lo Stato e , hanno detto gli intervistati, senza garanzie democratiche.
Il sondaggio di El Pais (il quotidiano peraltro non è mai stato tenero nei confronti dei movimenti indipendentisti) potrebbe suonare come campanello d’allarme per la maggioranza parlamentare catalana che, invece, ha deciso di marciare decisa verso la consultazione popolare.
La cosa ora da verificare è quale sia il reale polso della situazione e gli orientamenti dell’elettorato catalano, senza farsi condizionare troppo dalle manifestazioni di piazza che hanno visto scendere in strada centinaia di migliaia di persone che, sventolando le bandiere stellate giallo-rosse, gridavano al vento la voglia di secessione.
Sarà quella classe intermedia di cittadini – tra quelli pro e quelli contro l’indipendenza – che ancora non si è schierata a decidere l’esito del referendum, pur considerando – come hanno dimostrato altre consultazioni indipendentiste, come quella scozzese – che molti, andando al voto, preferiscono una piatta normalità ad un esaltante salto nel vuoto.
Sondaggio El Pais: la maggioranza dirà no al referendum sull'indipendenza
Oltre il 50 per cento di intervistati contesta il contenuto della consultazione, ma non lesina accusa anche al governo.
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globalist Modifica articolo
10 Settembre 2017 - 09.39
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