Italia sempre più xenofoba: è nato il partito anti islamizzazione
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Italia sempre più xenofoba: è nato il partito anti islamizzazione

Non poteva chiamarsi Partito anti Islam perché la Costituzione italiana lo proibisce, tutelando le libertà di culto.

Partito Anti Islamizzazione
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5 Luglio 2017 - 09.58


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A Milano è stato lanciato un partito con un nome assai simile, “Partito anti islamizzazione”, anche se al momento della presentazione al pubblico nello spazio Cobianchi, nei pressi di piazza Duomo, i gestori dello spazio hanno negato l’accesso ai militanti, costringendoli ad una conferenza stampa all’aperto. Il fondatore è un giornalista lecchese, Stefano Cassinelli. Per chi lo accusa di razzismo ha una risposta pronta: “18 anni fa ho adottato un bambino ghanese, disabile”. Il volto pubblico più noto a sostenerne le cause è Alessandro Meluzzi, un personaggio che ha cambiato molte casacche politiche, psichiatra e prete ortodosso, che a Il Giornale ha raccontato il senso e l’obiettivo di un partito, che, precisa, “Non è contro l’Islam ma contro l’islamizzazione della società”. Obiettivo? 20 percento dei consensi, in qualche anno scrive Libero

“Vorremmo che l’Islam, se è la ‘grande religione di pace’ di cui parla l’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia, fosse in grado di riaffermare la supremazia della Costituzione sul Corano” ha spiegato Meluzzi al quotidiano diretto da Alessandro Sallusti. Per ora non si tratta di un partito ma di “un movimento, pronto a trasformarsi in un partito qualora gli schieramenti politici non siano all’altezza di tenere alta la bandiera della resistenza all’islamizzazione. Perché questa è la grande sfida di oggi”. 

Rispetto a Salvini (Lega Nord) e Meloni (Fratelli d’Italia), Meluzzi sottolinea che non c’è sostanziale differenza tra per quanto riguarda i contenuti: “Se si manterranno fermi su questo punto avranno il nostro appoggio”. “Anche la maggioranza degli italiani, preoccupata per l’islamizzazione del Paese, dovrebbe iniziare ad organizzarsi. E deve farlo prima che sia troppo tardi”. Non un manifesto politico quindi, se non una via negativa di difesa delle istituzioni italiane dal rischio che nel tempo possano essere piegate alle leggi del Corano. 

Curioso che in queste settimane ci sia un altro movimento, analogo e contrario, che sta prendendo forma in Italia. Il Partito Islamico, lanciato lo scorso febbraio da Hamza Piccardo, che ha lanciato la Costituente islamica (si terrà l’8 luglio, a Roma) Hamza Piccardo è stato uno dei fondatori dell’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche in Italia considerata emanazione dei Fratelli musulmani. 

“L’idea di costituire un Partito islamico italiano è stata lanciata il 21 gennaio sulla pagina Facebook del Dottor Hamza Piccardo”, ha spiegato Maryan Ismail,  Mohammed, antropologa di origine somala al Foglio. “La pagina di Piccardo manifesta l’esigenza di far partire un’assemblea costituente per un partito islamico, ritenendo inadeguato il percorso di 25 anni di dialogo con lo stato italiano, sia il patto che è appena stato firmato”.

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